C’è silenzio nel borgo medievale che si arrampica su una delle vette dei Monti Prenestini: la quiete dopo la tempesta a San Vito Romano, il paese a sud della Capitale, dove Giulia Maccaroni è nata e cresciuta. Poco più di 3 mila persone vivono nel piccolo comune circondato da montagne e boschi di castagni. La notizia della morte della skipper è deflagrata nella notte tra domenica e lunedì. Sono stati i poliziotti di Napoli a chiamare la mamma e il fratello Dario. All’inizio hanno riferito di un incidente a bordo di un’imbarcazione nel porto turistico di Marina di Stabia, in provincia di Napoli. Dove la ragazza stava appunto lavorando come skipper. Solo quando sono arrivati, hanno saputo che la ragazza era morta soffocata nel sonno.
Giulia Maccaroni morta nell'incendio della barca: «Sognava una vita al mare»
Le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente sono ancora in corso: i pompieri dopo aver spento l’incendio divampato sul veliero l’hanno trovata stesa nel letto, senza vita.
IL PAESE IN LUTTO
Ieri pomeriggio nella piazza principale, nel bar e sulla Terrazza panoramica non si parlava che di Giulia, della sua bellezza e della sua gentilezza. Della famiglia che non ha ancora superato la morte del papà, impiegato alle poste di Cave e morto lo scorso anno per un tumore che non gli ha lasciato via di scampo. «Era una ragazza speciale, non lo dico solo perché ora non c’è più. Lo era davvero, sempre un sorriso per tutti, così per bene. Così solare anche se la vita l’aveva messa a dura prova» ricorda Maria Sole Tardini, una commerciante di piazza Garibaldi. Negli ultimi due anni la 29enne era stata accanto al papà, accompagnandolo nella lunga malattia e aiutando la mamma nel difficile momento. Un impegno che le aveva rallentato gli studi a Tor Vergata e che dopo l’estate, rientrata dal lavoro estivo, avrebbe ripreso. «Aspettavamo tutti il suo ritorno» dice l’amica Francesca, commossa e addolorata mentre raggiunge il punto di ritrovo per i ragazzi di San Vito Romano, la “Terrazza”.
L’ADDIO
L’hanno vista tutti un’ultima volta lo scorso giugno. Giulia aveva organizzato un aperitivo con le amiche di sempre prima di partire: «Era seduta qui» ricorda Roberta, in servizio nel locale, indicando il tavolino che affaccia verso le montagne: «Qui ci conosciamo tutti, siamo tutti una grande famiglia. Anche io l’ho salutata quel pomeriggio, ci ha detto che sarebbe tornata a settembre. Era felice, raggiante per la partenza imminente. “Dopo la malattia del papà, un po’ di svago se lo merita proprio”, ho pensato e invece guarda come è finita». Tutto il paese è stretto intorno alla famiglia. La pasticceria del corso, sta organizzando anche una raccolta fondi per sostenere la mamma e il fratello nelle prossime settimane. Mentre il sindaco Maurizio Pasquali sta organizzando una giornata di lutto cittadino indetto per il giorno in cui verranno celebrati i funerali. «Stiamo aspettando che la salma venga restituita alla famiglia - dice il primo cittadino - per un ultimo saluto a Giulia ci sarà tutto il paese».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout