Uno sguardo ritenuto di troppo. Una richiesta di chiarimenti ben presto trasformatasi in rissa. E poi la comparsa di coltelli, tra urla e fuggi fuggi generale, in un'area popolata di giostrine, dove la domenica sera dovrebbero trovare spazio solo divertimento e spensieratezza. È il contesto nel quale è stato ammazzato, nella zona del quartiere Leopardi di Torre del Greco, Giovanni Guarino. Avrebbe compiuto 19 anni a maggio. Raggiunto da un fendente al cuore, è deceduto nonostante il trasporto in ospedale, dove non è stato possibile salvargli la vita. Accusati della sua morte sono due giovani di appena 15 anni le cui singole responsabilità vanno ancora chiarite del tutto. Per loro in serata è scattato il provvedimento di fermo di polizia. Ad incastrarli le macchie di sangue trovate sui loro vestiti.
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La rissa
Al 'Marescà è giunto anche l'amico che era con Giovanni, anch'egli 19enne.
Le reazioni
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine - che comunque su quest'episodio non hanno per il momento proceduto a denuncia - al pronto soccorso del nosocomio dove erano stati portati con mezzi privati i due ragazzi, sono arrivati parenti ed amici, che in preda alla disperazione avrebbero «sfogato» la loro rabbia dando calci e pugni a porte e pareti del presidio. Almeno quattro le porte danneggiate. Nessuna minaccia, invece, al personale medico e infermieristico in servizio. Numerose le reazioni. Per il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba, «è agghiacciante e inaccettabile quanto accaduto a due giovani della nostra comunità cittadina. La violenta e prematura morte di un ragazzo, brutalmente sottratto all'affetto della sua famiglia, e il ferimento dell'amico colpito con efferatezza inaudita, lascia sconcerto, rabbia e indignazione in ognuno di noi». Palomba ravvisa come «necessaria una riflessione seria ed attenta sull'educazione dei nostri giovani e soprattutto sugli atteggiamenti di sincero disagio sociale». Reazioni anche sui social: «Povero Giovanni - scrive un utente - eri educatissimo, bravissimo. Non si può morire così». Anche i parenti hanno lasciato traccia del loro dolore su Facebook: «È mio cugino - si legge in un messaggio - Un bravissimo ragazzo».