Estorsioni, botte e rapine: allarme baby violenti

Da Sulmona a Brescia, l'escalation di casi con minori coinvolti

Estorsioni, botte e rapine: allarme baby violenti
di Michela Allegri
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 11:30

Aggressioni e rapine, bande di giovanissimi che terrorizzano i coetanei, maltrattano gli anziani, svaligiano negozi, si rendono protagonisti di atti di violenza inaudita. Dagli abusi di piazza Duomo a Milano, avvenuti la notte di Capodanno, al quattordicenne che a Genova era diventato il terrore dei coetanei, fino al ragazzino della scuola media che, due giorni fa, a Sulmona, ha accoltellato al fianco un bidello, si moltiplicano le notizie di adolescenti protagonisti di storie in stile Arancia meccanica: insensate, preoccupanti. Espressioni di delinquenza e disagio, di criminalità e di rabbia, di certezze sgretolate dall'ansia generata dalla pandemia e dal lockdown, di nuovi punti di riferimento sbagliati che arrivano spesso dai social, dove vengono lanciate sfide violente in caccia di like.


RAPINE E BOTTE

L'ultimo fatto di cronaca è di ieri.

Un quattordicenne di Genova, che aggrediva i compagni per rapinarli, è stato arrestato dai carabinieri: ora è nel carcere minorile di Torino. Quando le giovani vittime si rifiutavano di consegnare al baby bullo denaro e cellulari, lui iniziava a perseguitarle. Il 15 novembre un quindicenne era stato aggredito allo skate park di Pegli: era stato minacciato con un coltello e, quando si era rifiutato di consegnare il portafoglio e lo smartphone, era stato picchiato con calci e pugni ed era finito all'ospedale. Dalle indagini è emerso che il quattordicenne vessava anche un altro coetaneo ed era riuscito a scappare dalla comunità in provincia di Milano nella quale era stato trasferito.


IL BRANCO

Non si tratta di casi di violenza isolati. Due giorni fa a Brescia un sedicenne è stato aggredito da un branco di adolescenti, perché aveva osato difendere un'amica presa di mira con insulti sui social. Si è salvato dal pestaggio rifugiandosi nella sagrestia di una chiesa. Ma è comunque finito all'ospedale: i colpi sono stati sufficienti per procurargli un trauma cranico. Nel corso della stessa giornata, un undicenne, alla scuola media Capograssi di Sulmona, ha colpito un collaboratore scolastico con un coltello da cucina - di quelli appuntiti, che si usano per la carne - che aveva portato da casa. Un gesto che non ha ancora una spiegazione. Non è chiaro se il coltello fosse un'arma di difesa contro i bulli, o un mezzo per sentirsi più sicuro e intimidire qualche compagno, oppure se l'aggressione fosse legata a qualche sfida social. Per ora il ragazzino - di buona famiglia, ottimi voti a scuola, mai un rimprovero - si è chiuso in un mutismo inscalfibile: non parla con i genitori, con i professori, nemmeno con gli amici.


GLI INSULTI E LE BANDE
 

Andando indietro di un paio di giorni, si arriva a un'altra aggressione choc, questa volta nel centro di Alessandria. Sabato scorso una tredicenne è stata presa di mira da un gruppo di coetanee, che l'hanno prima derisa per la sua altezza e poi, quando lei ha provato a difendersi e a chiedere spiegazioni, l'hanno accerchiata e picchiata. L'hanno scaraventata a terra colpendola con calci e pugni. Di sera, invece, a Nichelino (Torino), è andata in scena una vera e propria guerriglia tra bande di giovanissimi. In piazza Aldo Moro, decine di minorenni si sono dati appuntamento tramite i social per un regolamento di conti, armati di spranghe e bastoni raccattati per strada. Cinquantadue di loro, tutti tra i 13 e i 16 anni, sono stati identificati. I ragazzi, in realtà, erano in tutto un centinaio e arrivavano da Barriera di Milano e da altri quartieri a nord di Torino per sfidare un'ottantina di coetanei. I gruppi provenienti dai diversi quartieri erano arrivati introno alle 19 in autobus. Hanno attirato l'attenzione di alcuni cittadini che hanno chiamato il 112.


IL QUARTIERE
Ma non è finita. Anche un quartiere di Bologna è da tempo tenuto sotto scacco da una baby gang di ragazzini che hanno tra i 12 e i 13 anni e che, non essendo imputabili, si sentono letteralmente al di sopra della legge. A Savena, i residenti sono disperati: da un anno la baby gang maltratta e terrorizza gli anziani, spingendoli a terra e mettendo petardi dentro alle loro buste della spesa, danneggia le auto, spaventa i bambini. I componenti sono sei, quasi tutti italiani. Ora la loro condotta è al vaglio della Procura dei minori, dopo l'esposto presentato dai residenti esasperati.

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