È la giornata mondiale dei migranti: Amref racconta gli esempi positivi italiani

È la giornata mondiale dei migranti: Amref racconta gli esempi positivi italiani
di Nicolas Lozito
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Martedì 18 Dicembre 2018, 00:12
Il 18 dicembre è la giornata internazionale dei diritti dei migranti. Una ricorrenza nata 18 anni fa, quando l’Assemblea generale delle Nazioni unite approvò la Convenzione Internazionale per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. Migranti di tutti i tipi: chi si sposta per lavoro, chi per questioni ambientali, chi per questioni sociale. Chi scappa e chi si allontana. 

Per celebrare la ricorrenza e per continuare a sensibilizzare il pubblico rispetto un tema così importante e così poco approfondito, Amref presenta “Voci di confine”. Un reportage fotografico che vuole raccontare passato e presente dell’esperienza migratoria in Italia, passando per tre tappe che attraversano da Nord a Sud il Paese: la provincia di Bolzano, le Marche, la Puglia. 

«Nella Giornata dei migranti ci sembra ancora più urgente e necessario discutere di come rovesciare gli stereotipi su questo fenomeno», dichiara Renata Torrente,  referente di Voci di Confine per Amref. «”Voci di confine” si è posto come obiettivo proprio la narrazione dei migranti a partire dalle esperienze dirette, dai numeri e dalle storie delle persone, per raccontare le migrazioni come risorsa e occasione di dialogo». 



Una linea verticale che Valentina Tamborra, la fotografa milanese scelta da Amref per la realizzazione del progetto, ha attraversato nel corso dell’anno incontrando realtà diverse, particolari e fondamentali per capire lo stato di integrazione nel nostro Paese. Un lavoro curato, che offre approfondimento e calore, uno sguardo inedito su storie che ribaltano stereotipi e raccolgono tutte le sfaccettature della vita quotidiana.



In provincia di Ancona vive e lavora Judith Savoeda, ginecologa nata in Benin, che dal 2004, da quando era in cerca di un ambulatorio e si sentì dire: “Sei nera, chi pensi che verrà da te?” ha fatto carriera e molta strada, e non si sente immigrata, ma cittadina del mondo. A pochi chilometri il porto di Ancona, dove sono sbarcati e continuano ad arrivare migranti da diversi Paesi. Proprio ad Ancona è attiva una associazione di donne straniere, Terzavia, una onlus tutta al femminile, che promuove arti e culture da ogni parte del mondo. 



Dal Centro Italia fino ai confini, al Brennero, facendo tappa a Bolzano. Luogo non solo di migrazioni ma di connessioni e storiche dinamiche, anche conflittuali, tra minoranze linguistiche. Oggi Bolzano è un territorio dove si accoglie, tante sono le pratiche virtuose nella sua provincia: Ermira Kola, albanese, si occupa proprio di questo nel centro che accoglie richiedenti asilo, presso il quale lavora come mediatrice. A pochi passi dalla stazione e da quella tratta della linea ferroviaria dove sono morte persone nel tentativo disperato di oltrepassare i confini. 



Da Nord a Sud. In Puglia, infine, Amref racconta la storia del professor Luigi Perrone, docente di Sociologia delle migrazioni dell’Università del Salento, a Lecce, e lo staff dell’ Icismi - International Centre of Interdisciplinary Studies on Migration che dirige. Il focus è la storia dell’immigrazione in Puglia, da quella albanese dei primi anni ‘90, fino ai giorni nostri. Uno dei luoghi raccontati è il centro storico, per anni “ghetto” per gli immigrati, le zone che fin dagli anni ‘80 sono state più interessate dal fenomeno migratorio.

«Ho lavorato negli scorsi anni fotografando migrazioni e confini: Ventimiglia, Como, la Grecia, sempre storie difficili», racconta Valentina Tamborra. «Amref mi ha chiesto, invece, di concentrarmi su storie diverse, sui buoni esempi e le buone pratiche, per raccontare storie di persone, non di numeri. È stato un lavoro che mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Ho potuto incontrare persone che hanno vinto la scommessa. Un esempio, su tutti: Ermira, ragazza albanese che è arrivata in Italia quando aveva 16 anni. La prima città che ha visto è stata Trieste, era innamorata di tutte quelle luci, non ne aveva mai viste tante. Ora fa la mediatrice culturale a Bolzano». Le foto di Tamborra, specializzata in reportage sociali e ritratti e vincitrice del premio Aif Nuova fotografia del 2018, sono volutamente domestiche, senza costruzioni artistiche. Album di famiglia, per ritrarre la semplicità.



«Ho fotografato con la ferma volontà di raccontare ciò che è sotto gli occhi di tutti ma che spesso si decide di ignorare»,  dice Tamborra. «Non spettacolarizzare dunque, ma semplicemente "catturare", fermare un volto, un contesto, per quello che sono, senza fronzoli».

“Voci di confine” (qui il sito web dedicato all'iniziativa), di cui Amref è capofila, è un progetto finanziato dall’Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo, che ha come focus la narrazione delle migrazioni e che coinvolge 16 tra organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani, Ong, enti locali di confine, associazioni delle diaspore e di volontariato, imprese sociali, enti di ricerca ed esperti della comunicazione.
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