«Aveva un respiro strano»: Giacomo Aliota muore a 39 anni, era papà di 2 figli e un giocatore di Football americano

Lutto a Mestre, l'uomo è morto nel sonno: disposta l'autopsia

«Aveva un respiro strano»: Giacomo Aliota muore a 39 anni, era un papà e un giocatore di Football americano
di Mario Landi
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Martedì 28 Marzo 2023, 14:23 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 10:34

Giocatore di football americano muore nel sonno a 39 anni. Giacomo Aliota, nato e cresciuto a Mogliano, si era trasferito a Mestre da circa dieci anni con la compagna Eleonora e i due figli di 8 e 4 anni coltivando, tra le varie cose, anche la passione per il Football Usa. Era un giocatore dei Cocai TerraFerma American Football Team di cui era anche vicepresidente.

Il respiro strano e il crollo

Venerdì Aliota aveva regolarmente disputato un match con la sua squadra.

Uno dei tanti trascorrendo quindi il fine settimana con la propria famiglia. Nessuna avvisaglia di ciò che purtroppo sarebbe successo da lì a poco. Sabato sera Aliota si è coricato sul proprio letto, a Mestre, ma verso le 6 la compagna avrebbe ravvisato delle anormalità nel respiro di Aliota.

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«Ho cercato di svegliarlo ma invenao perché aveva il respirto affannato», ha raccontato la donna sotto choc. Poi l'allarme al Suem chiamato dal figlio maggiore. Sul posto è quindi giunta un'ambulanza del 118 con i sanitari che hanno tentato di rianimare in tutti i modi il trentanovenne ma purtroppo non c'è stato nulla da fare.

Chi era Giacomo Aliota

Sarà ora l'esame autoptico a chiarire i motivi della morte improvvisa di Giacomo Aliota. Disperati i congiunti e tutti coloro che conoscevano il trentanovenne che lavorava per una ditta di Salzano. «Stiamo tutti trascorrendo delle ore terribili pensando a quel che è successo a Giacomo» dice con la voce rotta dal pianto il presidente dei Cocai Paolo Miranda.

«Sono profondamente provato e confuso e non so davvero cosa possa essergli successo perchè stava bene, non aveva mai accusato alcun disturbo che io sappia. Come sempre nei giorni precedenti era venuto a prendermi in macchina per andare a fare l'allenamento sul campo vicino a Forte Gazzera. Non c'era niente di strano, nulla che potesse far presagire una simile tragedia. Aveva disputato il suo allenamento normalmente, insomma un giorno come tanti altri. In questo momento non so davvero che dire. Abbiamo perso tutti un grande amico». Sul sito dei Cocai sono comparsi messaggi di cordoglio e di vicinanza alla famiglia per una tragedia che per il momento non ha una spiegazione e che come detto solo l'autopsia chiarirà. «Ci sono notizie che nessuno vorrebbe mai dare, ma purtroppo a volte capita di darle».

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