Ponte Morandi, 10 aziende per demolirlo: cantiere dal 15 dicembre, giù cento case

Ponte Morandi, 10 aziende per demolizione: cantiere dal 15 dicembre, giù 100 case
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Venerdì 7 Dicembre 2018, 21:18 - Ultimo aggiornamento: 21:21

Un consorzio di 10 aziende, tre tecniche diverse per smontare e demolire il viadotto, almeno 100 appartamenti abbattuti e l'apertura del cantiere il 15 dicembre. È arrivato in procura il piano di demolizione del ponte Morandi del commissario Marco Bucci. Un progetto messo insieme prendendo il meglio delle proposte avanzate da ciascuna azienda e che dovrebbe concludersi il 31 marzo, data da cui potrà partire la ricostruzione. Il sindaco-commissario Marco Bucci ha ben chiara la road map per la rinascita di Genova.

Il piano però deve ora passare il vaglio dei periti del giudice per le indagini preliminari, dei consulenti della procura e di quelli dei 21 indagati e delle parti offese. E solo dopo questo passaggio i lavori potranno davvero iniziare. «Il progetto è solido - ha detto Bucci entrando a palazzo di giustizia - è veramente quello che vogliamo, è firmato da tutte le aziende coinvolte, 10 aziende importanti, di cui molte, ne sono orgoglioso, aziende del nostro territorio. Ora vedremo cosa dirà la procura». I nomi di chi si metterà al lavoro il sindaco non li ha fatti, ma la rosa di aziende circolata finora sarebbe formata tra le altre da Fagioli, Vernazza, Ecoeridania e Carena e, ancora Despe, Siag e Demolscavi. Fuori, manco a dirlo, la società Autostrade. Bucci ha spiegato che saranno tre le tecniche per la demolizione.

Prima verranno messe in sicurezza le pile nove e dieci, in modo tale da tenerle ferme e consentire gli ultimi accessi nelle case degli sfollati e la rimozione di materiali (come i tubi di amianto) dalle abitazioni. Poi una parte verrà smontata con delle gru, un'altra con la tecnica dello strand jack, attraverso un macchinario posizionato ai lati del viadotto che «taglia i segmenti» e li cala piano fino a terra. Infine, l'esplosivo, che verrà usato solo nella parte est dove al momento, come ha spiegato il commissario, «sono un centinaio gli appartamenti da abbattere, anche se non è escluso che possano aumentare». Per la procura il cantiere potrà essere allestito il 15 dicembre «nelle zone non coperte da sequestro. Per il resto si dovrà attendere il parere dei periti» ha sottolineato il procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati che ha incontrato Bucci.

Per quanto riguarda l'incidente probatorio l'udienza del 17 dicembre, a rischio sciopero, potrebbe non saltare perché «si tratta di una procedura d'urgenza visto che è un'anticipazione della prova». Ora si aspetta il 14 dicembre, quando il commissario pubblicherà il decreto con i nomi delle aziende del consorzio. L'auspicio di Bucci è che per quella data si possa già parlare di ricostruzione, con un consorzio unico di società che demoliscono e altre che ricostruiscono.

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