Il piccolo Eithan Biran è l’unico sopravvissuto della tragedia della funivia di Stresa sul Mottarone, la sua famiglia non esiste più. Ha perso il padre, la madre, i nonni e anche il fratellino di due anni. Vivevano insieme a Pavia: la famiglia era di origini israeliane. Quando è arrivato in ospedale, al Regina Margherita di Torino, continuava a ripetere: «Lasciatemi stare». L’altro bambino che è arrivato in ospedale con Eithan non ce l’ha fatta. Aveva cinque anni, così hanno ricostruito i soccorritori, e solo in serata si è capito che anche i suoi genitori erano rimasti vittime dell’incidente.
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EITHAN
I piccoli erano stati soccorsi dal 118, le loro condizioni si sono mostrate da subito molto gravi e sono stati trasportati in elicottero fino all’Oval Lingotto dove, con le ambulanze, sono stati trasferiti all’ospedale infantile Regina Margherita.
L’ALTRO BAMBINO
Il secondo bambino, che aveva 5 anni, era ancora più grave. Era arrivato in ospedale mezz’ora dopo Eithan in condizioni critiche. I medici sono riusciti a rianimarlo: in pronto soccorso gli è stato praticato il massaggio cardiaco dopo che il suo cuore aveva smesso di battere. È stato poi sottoposto alla tac ed è stato intubato. Aveva riportato un grave trauma cranico e fratture alle gambe. In serata però è andato in arresto cardiaco. «Abbiamo fatto tutto il possibile ma dopo i nostri tentativi non ce l’ha fatta», ha detto il direttore generale dell’ospedale, informato dai medici che lo hanno seguito. Nessun parente aveva contattato la struttura e i medici avevano lanciato un appello a chiunque potesse avere informazioni su di lui. Ma, in serata, è emerso che i genitori erano Vittorio Zorloni di Vedano Olona ed Elisabetta Persanini, nata nel 1983, entrambi morti nel terribile impatto.
LA FAMIGLIA
Ieri pomeriggio Eithan è stato operato. L’intervento è servito a stabilizzare le fratture multiple al femore, alla tibia e all’omero. Per i medici le prossime 12-15 ore saranno fondamentali. Un altro bambino è morto sul luogo dell’incidente. Si tratta proprio di Tom, due anni, il fratellino di Eithan, ora rimasto solo. Il piccolo è morto sul colpo quando la cabina è precipitata al suolo da un’altezza di venti metri. Su Facebook restano le foto di quella che era una famiglia felice: tantissimi scatti di mamma e papà sorridenti con in braccio i due bambini. Il papà, Amit Biran, 30 anni, era un addetto alla sicurezza delle comunità ebraiche e della scuola che frequentavano i figli: un ruolo delicato che, in un’ipotesi remota, potrebbe anche far pensare a un attacco mirato. Ma quasi certamente si è trattato di un tragico incidente. Proprio di recente era stato a Israele. A Pavia, Amit Biram aveva studiato Medicina e Chirurgia, poi si era sposato in Israele e aveva convinto la moglie a trasferirsi in Italia. In Israele era tornato con Tal in occasione dei parti dei due figli. Mit e Tal erano profondamente legati, anche dalla fede religiosa e si erano sposati in Sinagoga. Una fede che per la coppia rappresentava anche un impegno, tant’è che Amit Biram aveva accettato l’incarico di addetto alla sicurezza della comunità ebraica di Milano.
G. Nic.