Funerali di Diana Pifferi, la nonna disperata: «Non ti abbiamo mai abbandonato, è tua madre che è pazza»

Presente anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala

Funerali Diana Pifferi, palloncini e striscioni per la bimba «Volerò sulle ali del cielo». L'Arcivesco di Milano: «Sconcerto e orrore»
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Venerdì 29 Luglio 2022, 15:41 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 09:09

Un mazzetto di palloncini bianchi, alcuni a forma di cuore, ondeggiano all'entrata della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, a San Giuliano Milanese, dove sono in corso i funerali di Diana Pifferi , la bimba morta di stenti a 16 mesi dopo essere stata lasciata in casa sola per sei giorni. Un lungo applauso ha accompagnato la piccola bara bianca al suo ingresso nella chiesa piena . Alcune mamme del quartiere Ponte Lambro, alla periferia di Milano, dove abitava la bambina, accompagnano la lenta marcia che percorre il carro funebre, come in un breve corteo. Presente anche nonna Maria, che non è a trattenere le urla di dolore:  «Diana, la mia Diana».

 

Uno striscione in rosa recita: «Volerò sulle ali del mondo nel cielo infinito.

Resterò per sempre bambina, piccola Dianà». Ad incorniciarlo, c'è la foto con cui le cronache l'hanno conosciuta: abitino da principessa, un grande fiocco rosa in testa, attorno a lei un tappeto di palloncini. «Insieme a te è volato in cielo anche un pezzo del nostro cuorè» dicono le magliette che indossano le donne. Sull'auto, con il feretro, c'erano la nonna e la zia di Diana, che la salutano in preda a strazianti singhiozzi prima di entrare. Seduti ai primi banchi, in fascia tricolore, siedono i sindaci di Milano, di San Giuliano e San Donato Milanese. In chiesa ci sono molte famiglie con bambini nei propri passeggini, tutti visibilmente commossi.

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Le parole dell'Arcivescovo

«Non comprendiamo come sia potuto succedere l'abbandono di una bambina fino all'esito tragico della morte di stenti. Condividiamo lo sconcerto e l'orrore». Così l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel messaggio letto ai funerali della piccola Diana, 16 mesi, morta dopo essere stata abbandonata in casa per sei giorni dalla madre Alessia, ora in carcere. «Abitare in città dovrebbe significare far parte di una comunità - è il monito dell'arcivescovo - e ogni solitudine dovrebbe trovare rimedio nell'attenzione reciproca e nell'operosa solidarietà. Riconosciamo la nostra impotenza».

L'omelia del parroco: «Senso di profonda impotenza»

«Viviamo un senso di impotenza profonda, per tutto quello che avremmo potuto fare se avessimo saputo. Questo non ce lo toglierà nessuno». Un passaggio dell'omelia che don Luca Violoni ha pronunciato nel corso dei funerali di Diana Pifferi, nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, a San Giuliano Milanese. «Diana non aveva la parola, non ha potuto verbalizzare quello che ha provato o chiedere a parole un aiuto» ha osservato, ma «Dio non vuole che si perda, e neanche sua madre» perché «ciascuno di noi vale enormemente».

Don Violoni ha poi citato il sociologo Zygmunt Bauman: «Sosteneva che siamo in una società liquida, mentre oggi verrebbe da dire che siamo in una società 'gassosà dove il soggetto sembra squagliarsi su se stesso, incapace di azioni umane. Siamo qui per dire che vogliamo tutt'altro tipo di umanità e di relazioni». E, osservando i banchi della chiesa gremiti, ha notato: «C'è una comunità che non si rassegna e vuole costruire un modo di vivere diverso».

Il dolore di nonna Maria

«Chiediamo solo che la giustizia faccia il suo percorso senza sconti di pena» e in chiesa parte uno scrosciante applauso, spontaneo, dei abitante: sono le parole pronunciate a conclusione dei funerali di Diana Pifferi da un scrosciante del quartiere di Ponte Lambro, in cui la bambina vivente. «Diana, noi non ti abbiamo mai abbandonato. È tua madre che è una pazza». Lo ha detto Maria, la nonna materna della piccola Diana Pifferi all'uscita dalla chiesa , al termine delle esequie religiose, piangendo sulla piccola bara bianca deposta nell'auto funebre.

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