Fridays for Future, trecentomila studenti in piazza per il clima

Fridays for Future, gli studenti tornano in piazza per il quarto sciopero globale per il clima
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Venerdì 29 Novembre 2019, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 16:17

Sciopero oggi, 29 novembre, in tutta Italia per i Fridays for Future. Gli studenti tornano in piazza in occasione del quarto sciopero globale per il clima. Aderiscono i sindacati studenteschi Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link. Cortei in centinaia di città e decine di iniziative negli atenei: da Roma a Milano, da Torino a Bari, gli studenti scendono in strada in tutto il Paese. «Alla fine più di 300.000 persone sono scese in piazza oggi, nonostante la pioggia, in tutta Italia in più di 110 città piccole e grandi. I picchi ci sono stati a Roma (30mila persone sono arrivate in piazza del Popolo), Milano con 25.000 persone, Torino e Napoli con 10.000 persone e tantissime altre città». Così in una nota gli organizzatori dei Fridays For Future.

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Milano.
 È partito da largo Cairoli il corteo degli studenti - 20mila per gli organizzatori, molti meno per le forze dell'ordine - che partecipano al quarto Sciopero globale per il clima organizzato da Fridays For Future. Questa volta la protesta per il clima si incrocia a quella contro il consumismo, che giunge al suo apice proprio oggi, nel Black Friday, e incontra il movimento delle sardine, con i primi cartelli del nuovo movimento che si mescolano a quelli per l'ambiente.

 


Così oggi la protesta diventa un 'Block Friday': «A pochi giorni dalla Cop25 di Madrid i giovani di tutto il mondo tornano a far sentire la propria voce per salvare il futuro del nostro pianeta. Il prezzo del Black Friday - dicono gli organizzatori, che avevano invitato i partecipanti a portare un pacco in corteo - lo paga il pianeta!». Contro la giornata di sconti, i ragazzi l'altro giorno avevano anche organizzato un Flash mob ad Amazon, spiegando che il Black Friday ha dei costi, soprattutto a livello di sprechi: «un'inchiesta della CGT, principale sindacato francese, ha rivelato come nell'arco di tre mesi - dicono i ragazzi - Amazon avrebbe distrutto un milione di prodotti invenduti nella sola Francia. Questo significa che a livello mondiale saremmo di fronte ad uno spreco di risorse incalcolabile e che non può assolutamente passare inosservata.

Torino. Sono tre i cortei nel capoluogo piemontese per il quarto sciopero globale per il clima di Fridays For Future, il movimento di Greta Thunberg. Partiti da piazza Bernini, Campus Einaudi e dalla fermata della metropolitana Dante in piazza De Amicis, confluiranno tutti in via Roma dove ci sarà un presidio tutto il giorno. «Solo a Torino il 27 settembre eravamo 100.000 persone, in tutta Italia un milione», spiegano i rappresentanti del movimento torinese che indirizzano la protesta anche contro il Black Friday e «il consumismo eccessivo che incoraggia».


Bari. Studenti di Bari e provincia, 3mila per gli organizzatori, hanno sfilato nel centro di Bari per il quarto sciopero per il clima di Fridays For Future. In conclusione, un'assemblea all'Università. In testa al corteo, lo striscione 'Cambiamo il sistema, non il clima!' per chiedere «ai governi mondiali azioni concrete per fermare il cambiamento climatico che distrugge il patrimonio culturale ed artistico e provoca sconvolgimenti economici e sociali».

«Cura dell'ambiente - dice Carolina Velati di 'Zona Franka' - significa curare le comunità che ci vivono. Non possiamo vivere un miglioramento delle condizioni di vita ad appannaggio di pochi. Le transizioni ecologiche delle fabbriche, come ex Ilva a Taranto e Bosch a Bari, sono necessarie ma non possono essere motivo per licenziare migliaia di lavoratori». Gli studenti baresi chiedono poi investimenti sul trasporto pubblico e sull'edilizia scolastica: «La maggior parte delle scuole pugliesi - dicono - non è in sicurezza, molte hanno ancora amianto all'interno».


Firenze. Un migliaio di persone hanno partecipato a Firenze al 'Block Friday', presidio organizzato da Fridays For Future «per sensibilizzare su clima e consumismo» e protestare contro la giornata commerciale del 'Black Friday'. Tanti i giovani che si sono dati appuntamento in piazza della Repubblica, nonostante il maltempo. Sono stati esposti numerosi striscioni tra cui 'Salva il pianeta, batti il capitalismo', 'Sventurata la Terra che ha bisogno di eroi', 'Basta inceneritori e discariche, ricicliamo tutto' e 'Lasciamo un pianeta sano ai nostri ragazzi'.

«Oggi è il 'Black Friday', noi invece proponiamo il 'Block Friday' - ha detto Antonio Cattaruzza, uno degli organizzatori -. Diciamo basta, portiamo in piazza una contestazione contro un modello che pensiamo sia quello della società del consumo. Il 'Black Friday' è l'ennesimo tentativo di portare a consumare una serie di materie di cui non abbiamo bisogno, significa dare ancora energia ad un modello di economia che non siamo più disponibili a supportare e che vogliamo sovvertire», «è necessario fermare questi crimini che stanno distruggendo ogni possibilità di vita sul nostro pianeta».


I sindacati studenteschi. Giacomo Cossu, coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza, spiega: «Torniamo in piazza con Fridays for Future perché vogliamo un altro mondo in cui vivere, libero dalla minaccia del cambiamento climatico. Il Black Friday è il momento perfetto per denunciare un sistema economico fondato sullo sfruttamento sconsiderato dell'ambiente e dei lavoratori per produrre merci inutili a prezzi bassi. Vogliamo un cambiamento radicale del sistema economico, perciò dalle piazze di domani lanceremo un messaggio ai potenti del mondo che si riuniranno dal 2 al 13 dicembre alla COP25 di Madrid: basta propaganda, non c'è più tempo. I cambiamenti climatici hanno già effetti devastanti, come abbiamo visto con l'acqua alta straordinaria che ha sommerso Venezia. Vanno azzerate le emissioni entro il 2025, mentre il Governo italiano nella Legge di Stabilità prevede la conferma di circa 19 miliardi annui di sussidi ambientalmente dannosi fino al 2040, inclusi gli inutili incentivi alle auto aziendali inquinanti. Il Governo non ha presentato un Green New Deal, piuttosto vediamo un Green New Fake. Saremo in piazza domani e anche il 6 dicembre alla grande manifestazione dei giovani a Madrid, contro l'irresponsabilità dei potenti del mondo».

Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale di Unione degli Studenti, ricorda che il Ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti «ci ha garantito che interromperà le collaborazioni tra MIUR e multinazionali inquinanti, ma ancora non basta. I nostri edifici scolastici cadono a pezzi, mentre è necessario un grande piano di riqualificazione ecologica delle scuole del Paese. Nella Legge di Stabilità 2020 mancano investimenti adeguati sull'istruzione. Per affrontare l'innovazione tecnologica e la transizione ecologica serve l'istruzione gratuita, dobbiamo diffondere la conoscenza per costruire un futuro migliore».

Camilla Guarino, coordinatrice nazionale di Link Coordinamento universitario, rende noto che nelle università «faremo decine di iniziative per denunciare la crisi del cambiamento climatico. La conoscenza e la ricerca scientifica sono fondamentali per affrontare questa minaccia, ma il nostro Paese investe troppo poco. La Legge di Stabilità 2020 prevede scarsi finanziamenti per la ricerca e non garantisce le risorse necessarie al diritto allo studio universitario. Non possiamo cambiare il sistema economico se non abbiamo la possibilità di studiare e avere un futuro lavorativo».

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