Via Francigena a Campagnano si arricchisce di opere d'arte, anche una gigantesca vertebra umana

Via Francigena a Campagnano si arricchisce di opere d'arte, anche una gigantesca vertebra umana
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Giovedì 8 Novembre 2018, 20:40 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 19:07
Roma - Una gigantesca vertebra umana di marmo bianco di Carrara collocata in mezzo a un prato. Poco più in là una scultura in ferro davvero imponente, alta otto metri che si staglia sull'orizzonte romano e raffigura una porta verso l'infinito. Sono due delle opere d'arte che si incontrano sulla via Francigena, tra Campagnano e Formello, vicino al santuario della Madonna del Sorbo, tappa storica e obbligata prima di arrivare a Roma per gli antichi viandanti che, durante il Medio Evo percorrevano la Francigena. 

La prima opera d'arte ha il nome di ​Atlante.​ E’ la porta del confronto del viaggiatore con il luogo. Lo strumento per il raggiungimento del contatto con il ​genius loci ma anche una finestra aperta sull’orizzonte e il paesaggio. Il viandante incontra in quella vertebra simbolica il mondo ed è il primo ricongiungimento tra il corpo e la testa nell’uomo. Anello di congiunzione, il tramite. E quindi punto di forza e di sostegno. 

La Francigena, la via più antica percorsa dai romei che da Canterbury arriva ancora oggi in Puglia, attraversando l’Europa, si è arricchita  - nel tratto laziale - di alcune opere d’arte contemporanea. Installazioni collocate sul percorso toccato dai pellegrini, per far riflettere, meditare e per incoraggiare la ricerca del bello.

Le opere che disegnano lo spazio pubblico in maniera visiva o acustica sono state scelte dopo un concorso promosso dalla Regione Lazio (e presentato alcuni mesi fa al Maxxi). L'iniziativa è promossa dalla ​Fondazione Allori e manager del progetto ​Patrizia Paganin.

Tre opere sono state inaugurate stamattina, svelando le forme e i materiali utilizzati: si va dal legno al marmo, nel rispetto dello spirito della Francigena, della sua storia e del  ruolo svolto nella costruzione europea (come sosteneva Goethe).

I lavori di Giancarlo Neri, Angelo Cricchi, Davide Dormino e Goldshmied and Chiari sono esposti permanentemente. Il tema dominante è l’immagine del ponte, del passaggio anche metafisico.
 
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