«Aspettiamo le motivazioni e faremo ricorso - ha spiegato il legale di parte civile -. Questa sentenza può dare il via libera a tutti quegli insulti che si sentono nelle curve degli stadi e contro cui noi abbiamo presentato già delle denunce». Galli, ha sempre sostenuto la difesa col legale Maurizio Bono, aveva «postato quella frase all'interno di un gruppo privato di amici sulla sua bacheca Facebook» ed era stata solo «una boutade». Stando all'imputazione, la donna nell'ottobre del 2012 inserì su Fb la «foto satellitare dell'Italia priva delle regioni dal Lazio e dagli Abruzzi in giù e la frase "il satellite vede bene, difendiamo i confini"». E poi scrisse «Forza Etna, forza Vesuvio, forza Marsili», augurandosi, come ha evidenziato la Procura di Monza, «una catastrofe naturale nel centro-sud Italia provocata dai tre più grandi vulcani attivi là esistenti». Per il giudice di Monza Elena Sechi, che aveva condannato l'ex consigliera a 20 giorni (pena sospesa), quella che la donna definiva una «battuta» era, invece, un'espressione di «chiaro ed inequivoco contenuto razzista, nel senso di pregiudizialmente ostile nei confronti di alcune popolazioni», «carica di violenza» e idonea a «propagandare l'avversione contro i meridionali».
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