Fontana, camici Lombardia: «Questa è la mia verita, nessun illecito, ora voltiamo pagina»

Attilio Fontana
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Lunedì 27 Luglio 2020, 11:11 - Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 00:16

La verità di Attilio Fontana sull'inchiesta sui camici. «Oggi intervengo in Consiglio Regionale per rispondere alle troppe false ricostruzioni create ad arte in queste settimane per danneggiare me e la giunta che presiedo per mero opportunismo politico. Sono qui per dare a tutti un messaggio forte: basta polemiche e recriminazione, è ora di andare avanti e guardare al futuro». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia «alla luce della crisi economica che si sta sommando a quella sanitaria» parlando nell'Aula del Consiglio regionale.  Attilio Fontana è indagato per frode in pubbliche forniture nella vicenda dei camici.  «Le notizie uscite in questi giorni avrebbero dovuto porre fine alle polemiche. In molti mi avete espresso solidarietà, vicinanza e finanche ringraziamenti.


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Altri purtroppo stanno travisando i fatti e, come al solito, in questa Regione lo scarso contenuto politico delle opposizioni porta a ricostruzioni fantasiose della realtà per attaccare la giunta che con orgoglio presiedo», aggiunge Fontana, chiudendo con l'hashtag «Mai mulà! #ForzaLombardia».





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I camici di Dama


«Ho riflettuto se essere qui, per non fornire un'ulteriore cassa di risonanza a polemiche sterili, strumentali e lesive della mia persona e della mia carica». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo al Consiglio regionale della Lombardia sull'emergenza coronavirus e l'indagine che lo vede coinvolto sulla fornitura di camici alla Regione da parte dell'azienda del cognato. «Ma ho deciso di essere qui non solo per riaffermare la verità dei fatti, ma per voltare pagina e andare oltre», ha aggiunto. L'intervento è stato più volte interrotto dagli applausi della maggioranza.
 


 Filippo Bongiovanni, l'ex direttore di Aria spa, la centrale regionale per gli acquisti, «in una fase difficile ha svolto il suo compito di civil servant con passione e competenza e senza mai venire meno alle sue responsabilità». Lo ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, riferendo nell'Aula del Consiglio regionale dopo le indagini che lo vedono coinvolto per la fornitura di camici da parte della Dama spa, di cui è proprietario il il cognato Andrea Dini, e in cui è indagato per frode nelle pubbliche forniture. Bongiovanni, ora dimissionario, è indagato per turbata libertà del contraente. Per Fontana, Bongiovanni «è esempio di pubblica amministrazione che non si muove solo con le logiche difensive, ma che prova ad intervenire e rispondere alle necessità dettate dall'emergenza e anche in questa fase sono state rispettate le regole dettate dall' emergenza». «Stare a guardare prima e giudicare poi è lo sport preferito per molti», ha concluso Fontana.

«Non posso tollerare che si dubiti della mia integrità e di quella dei miei familiari». Lo ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, riferendo nell'Aula del Consiglio regionale dopo le indagini che lo vedono coinvolto per la fornitura di camici da parte della Dama spa, di cui è proprietario il il cognato Andrea Dini, e in cui è indagato per frode nelle pubbliche forniture. «Il mio coinvolgimento, se di coinvolgimento si può parlare, è quello qui illustrato, nulla di più ne di meno, se non il fatto che Regione Lombardia non ha speso un euro per i 50mila camici», ha concluso.


«Dei rapporti negoziali a titolo oneroso tra Dama e Aria non ho saputo fino al 12 maggio scorso. Sono tutt'ora convinto che si sia trattato di un negozio del tutto corretto ma ho chiesto a mio cognato di rinunciare al pagamento per evitare polemiche e strumentalizzazioni». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, in un passaggio del suo intervento in Consiglio regionale dedicato alla vicenda dei camici, che lo vede indagato per frode in pubbliche forniture.

 

Le ripercussioni

«A causa di tutti questi attacchi, Regione Lombardia ha subito un grave contraccolpo a livello di reputazione» determinando «un sentiment negativo» e «arrivando a mettere in discussione un'eccellenza, quella del sistema sanitario lombardo, riconosciuto a livello nazionale e internazionale». Lo ha detto il governatore Attilio Fontana, parlando degli attacchi politici alla Regione per la gestione dell'emergenza coronavirus, tra cui la mancata istituzione della zona rossa nelle Bergamasca fino alla realizzazione dell'ospedale Covid alla Fiera di Milano, durante il suo intervento in Consiglio regionale.

«Sulla Lombardia è stata fatta cadere la colpa di tagli alla sanità» e «da anni ogni finanziaria dello Stato ha imposto una riduzione del personale medico e infermieristico: ribadisco qui la necessità dell'Autonomia della gestione delle risorse». Lo ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, nel corso del suo intervento nell'Aula del Consiglio regionale. «Abbiamo i conti a posto: lasciateci assumere le persone di cui abbiamo bisogno, non solo ora in questa fase di emergenza, ma sempre», ha concluso il governatore definendo le richieste di commissariare la sanità e la Regione come «un rigurgito statalista e accentratore».

«Ogni euro raccolto e speso» da Regione Lombardia durante l'emergenza Coronavirus «ha una sua giustificazione, motivazione e una rendicontazione».

«La vicenda è semplice e banale: sono state coinvolte delle aziende del territorio e tutte e 5 le aziende che avevano dato la propria disponibilità a riconvertire le produzioni, hanno visto acquistate le loro merci e camici, con costi differenti. Per tutte queste aziende - ha spiegato Fontana - è valsa la medesima procedura, dopo l'autorizzazione del governo a Regione Lombardia di una effettuare procedura semplificata per l'emergenza».

Pur consapevole delle difficoltà che ci attendono, siamo convinti che la fase più drammatica sia alle spalle. Ci sono tutte le condizioni per ripartire in sicurezza, la paura potrà lasciare posto alla speranza. Il nostro compito non è più solo quello di affrontare l'emergenza, ma costruire la rinascita di domani».



«Sono convinto che giorno dopo giorno la verità verrà a galla. In un periodo in cui l'ubriacatura mediatica ha portato spesso ad oscurare la lucidità dei ragionamenti e alla ricerca solo di colpevoli da condannare, voglio ringraziare i nostri Ircss, le strutture pubbliche e private che hanno cercato di affermare, con un lavoro quotidiano paziente e silenzioso, il valore della ricerca ed il rigore del metodo scientifico. Sono convinto che giorno dopo giorno la verità verrà a galla».
 

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