«Il Giorno del ricordo e la conoscenza di quanto accaduto possono aiutare a comprendere che, in quel caso, la "categori" umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana». È un passo della circolare sulle Foibe inviata da Stefano Versari, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell'Istruzione ai Dirigenti e ai Coordinatori didattici delle Istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione. La frase ha fatto subito discutere e in poche ore è diventata un caso per il paragone tra la persecuzione degli ebrei e quella degli itailani in Istria e Dalmazia.
Il testo del documento
Nel documento, inviato con oggetto «10 febbraio 2022 "Giorno del Ricordo" - Opportunità di apprendimento», il Ministero intendeva promuovere ai dirigenti scolastici le iniziative predisposte in collaborazione con le Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati «per la conoscenza storica e la riflessione critica delle complesse vicende del confine».
Il testo ha scatenato subito un acceso dibattito, su un tema che da anni è oggetto di attenzione politica. Nel 2021 Fratelli d'Italia aveva proposto l'equiparazione dei due fenomeni storici, paragonando i negazionisti della shoah a quelli delle Foibe. La proposta fu respinta. L'ipotesi maggiormente sostenuta dagli studiosi e dalla comunità ebraica è che i due eventi non sono paragonabili: nel caso dell'Olocausto, si è trattato di un genocidio che ha ucciso oltre 6 milioni di persone. Le foibe - dove morirono circa 5mila tra italiani, tedeschi e jugoslavi - sono invece un episodio di violenza politica simile ad altri che si verificarono dopo la seconda guerra mondiale e che avrebbero insanguinato, negli anni 90, la penisola balcanica.
Bianchi: un errore paragonare le due tragedie
Poche ore dopo la circolare discussa, il ministro dell'Istruzione Bianchi ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui ha rettificato quanto accaduto: «Ogni dramma ha la sua unicità, va ricordato nella sua specificità e non va confrontato con altri, con il rischio di generare altro dolore». Così il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in merito alla nota amministrativa emanata dal Dipartimento per l’Istruzione in occasione del “Giorno del Ricordo”. Il Ministro ha telefonato alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e al Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Gianfranco Pagliarulo, ricordando che il Ministro e il Ministero sono da sempre fortemente impegnati, e continueranno a esserlo, nella memoria della Shoah. Oggi pomeriggio il Ministro sarà in aula, al Senato, per celebrare con le scuole il “Giorno del Ricordo”.