Foibe, celebrazioni in tutta Italia, Conte: «Risanare ferita e scusarci per oblio»

Foibe, parla Gasparri e il Pd lascia Basovizza: celebrazioni in tutta Italia
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Lunedì 10 Febbraio 2020, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 21:10

È cominciata con il picchetto del Piemonte Cavalleria la cerimonia solenne alla Foiba di Basovizza, sul carso triestino, in occasione del Giorno del ricordo, ricorrenza istituita nel 2004 per ricordare le vittime delle foibe, l'esodo giuliano dalmata e le drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra. Davanti alla Foiba è stata esposta una corona di fiori del Senato, rappresentato da Maurizio Gasparri; anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Inca, ha deposto una corona, e altre istituzioni come la Regione Fvg e il Comune di Trieste.

La cerimonia è particolarmente sentita e, oltre ai tanti gonfaloni presenti e associazioni combattentistiche e d'arma, sono tante le persone comuni presenti e tanti i giovani. Quando è stato intonato l'inno d'Italia in tanti hanno cantato. Partecipata anche la presenza del mondo della politica: sono presenti oltre al ministro D'Incà, il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e diversi parlamentari, tra cui il leader della Lega, Matteo Salvini, la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, il senatore di FI, Maurizio Gasparri, e gli esponenti dem, Luigi Zanda, Debora Serracchiani e Tatjana Rojc. 

Quando ha preso la parola il senatore Gasparri in rappresentanza del Senato i parlamentari del Pd hanno lasciato la Foiba di Basovizza in segno di protesta per la irritualità del caso. Per la prima volta era intervenuto prima di lui un presidente di regione, Massimiliano Fedriga, e ciò ha suscitato qualche mugugno, quando però ha preso il microfono anche Gasparri, allora c'è stata la protesta. «Foiba Basovizza ormai è palcoscenico della destra sovranista», ha commentato la parlamentare dem Debora Serracchiani.

Quella di oggi è «una giornata che dovrebbe unire tutto il Paese nel nome del ricordo di queste migliaia di donne, uomini e bambini massacrati solo perchè italiani in nome della pulizia etnica fatta dai comunisti slavi e non solo slavi» ha detto Salvini, che ha pubblicato sulle sue pagine social alcuni momenti della sua visita alle foibe. «Onorare il ricordo del passato perché non accadano più bestialità simili in futuro
» ha spiegato il leader della Lega. 

«Qualche mese fa sono stato con la mia famiglia a #Basovizza. Per me il Giorno del Ricordo contro le foibe significa educare le nuove generazioni. La tragedia delle foibe è stata per troppo tempo cancellata dalla storia nazionale. Voglio che i miei figli - e tutti i ragazzi - sappiano, ricordino, vigilino. Perché non accada mai più» ha scritto Matteo Renzi sui social.

 


 «Uccisi e gettati in fosse carsiche, le foibe, simbolo del terrore, uccisi nei campi di prigionia, o costretti all'esodo e poi a lungo dimenticati. Erano migliaia di italiani, perlopiù civili, della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia, e vennero eliminati dalle milizie comuniste jugoslave al termine della seconda guerra mondiale e subito dopo». È quanto scrive su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. «Di quell'eccidio abbiamo il dovere di far sopravvivere il ricordo, ricordo che si deve trasformare in insegnamento ed esaltazione dei valori di pace - prosegue Di Maio - L'oblio e la negazione dell'ingiustizia e della morte sono i peggiori nemici da combattere, perché nessuna tortura, nessuna vita persa - in qualunque circostanza storico-politica - vengano mai dimenticate, ma restino sempre come monito e come nuovo senso di direzione».

Anche a Roma si sono svolte le celebrazioni e la sindaca di Roma, Virginia Raggi, questa mattina ha preso parte al Giorno del Ricordo. Per la prima cittadina, che ha deposto una corona di alloro in memoria dei martiri delle Foibe istriane e dell'esodo delle popolazioni giuliano-dalmate all'Altare della Patria, questo «è un giorno estremamente importante, come tutti quelli in cui celebriamo il ricordo e facciamo attività di memoria collettiva». «La tragedia delle Foibe - ha affermato Raggi aprendo successivamente le celebrazioni in Campidoglio - è una ferita ancora aperta che riguarda la nostra storia nazionale e quindi tutti noi, ha coinvolto centinaia di migliaia di connazionali e per decenni è stata dimenticata o mal raccontata, se non addirittura strumentalizzata per fini politici». «L'indifferenza è complice» e «quella storia deve farci riflettere ancora di più oggi», ha continuato Raggi che nel pomeriggio ha partecipato anche alla cerimonia a palazzo Madama per il Giorno del Ricordo.

«Oggi siamo qui per risanare quella ferita inferta a quelle genti e ai loro discendenti, per chiedere ancora una volta scusa per l'oblio» calato sul dramma delle foibe. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato alla commemorazione delle vittime delle foibe. Alla «tragedia» delle foibe non è stato dato rilievo «per superficialità o calcolo», ricorda Conte. «È importante non dimenticare, non sottovalutare mai il rischio di nuovi nazionalismi, di nuovi odi e divisioni, di nuovi oblii. 'Mai dimenticherò quella notte…, mai dimenticherò quel fumo…mai dimenticherò quelle fiamme…mai dimenticherò quel silenziò scrisse Elie Wiesel, testimone di crimini indelebili contro l'umanità. Il Giorno del Ricordo serve per sentire quel 'mai dimenticherò' come nostro, come appartenente ad ognuno di noi, alla storia nazionale e alla storia d'Europa». ha concluso Conte..

 

 

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