Firenze, trovata terza valigia con resti umani: «Sono di una donna». Il giallo dei cadaveri vicino al carcere

Firenze, trovata terza valigia con resti umani: il giallo dei cadaveri vicino al carcere
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Lunedì 14 Dicembre 2020, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 21:13

Una terza valigia contenenente resti umani è stata scoperta alla periferia di Firenze, in un terreno agricolo sotto la superstrada Firenze-Pisa-Livorno che confina con la recinzione perimetrale posteriore del carcere di Sollicciano. Lo stesso campo dove la scorsa settimana erano state rinvenute le prime due valigie con resti umani. Un ritrovamento doppiamente macabro: all'interno il nuovo bagaglio conterrebbe parte di ciò che resta di un'altra persona. In particolare, secondo quanto appreso, si dovrebbe trattare di un tronco umano. In base alla prima ispezione effettuata stasera dal medico legale, i resti umani appartengono a una donna.

Giallo a Firenze, ritrovate due valigie con resti umani a distanza di 70 metri ognuna dall'altra

 

La scoperta

La scoperta è stata fatta oggi pomeriggio dagli stessi carabinieri del nucleo investigativo di Firenze impegnati in un nuovo sopralluogo per le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Ornella Galeotti e partite il 10 dicembre scorso: risale a giovedì scorso il ritrovamento della prima valigia.

In quell'occasione era stato il proprietario del terreno a trovarla in mezzo alla vegetazione, lungo l'argine alla base della sopraelevata della superstrada Fi-Pi-Li, mentre stava facendo pulizie nel campo per evitare nuovi problemi di allagamenti dovuti all'acqua piovana. All'interno custodiva, dentro un'altra valigia, avvolto in una specie di telo, il tronco di un uomo, saponificato. Il giorno successivo, l'11 dicembre, la scoperta della seconda valigia, fatta dai carabinieri nel corso di un sopralluogo, trovata a circa 70 metri dalla prima: dentro altri resti umani, per la precisione arti inferiori di una persona, e una specie di giubbotto. Comunque appartenenti, insieme al tronco, secondo i primi accertamenti, allo stessa persona. Morta, in base ai risultati dell'autopsia eseguita sabato scorso, per una ferita mortale alla gola inferta con un coltello.

Il giallo

Un dato al momento che è una delle poche certezze di questo macabro giallo. Nulla al momento sull'identità: in attesa di avere qualche aiuto dal dna, l'ipotesi è che possa trattarsi di un uomo tra i 40 e i 60 anni, bianco. Ampio al momento anche l'arco temporale a cui far risalire il decesso: da sei mesi a due anni indietro rispetto al ritrovamento dei resti. Oggi poi la scoperta della terza valigia con un secondo corpo o meglio parte di esso, avvenuta, spiegano i carabinieri, «a ridosso della superstrada ove nei giorni scorsi erano state rinvenute» le altre due, a una distanza «di circa 100 metri in direzione Pisa». Come le altre due la valigia, piena di fango, si sarebbe trovata lì da tempo. Finita in quel campo, come le altre due, dopo essere stata gettata dalla superstrada che passa sopra, presumibilmente per così dire in sequenza. E ulteriori ricerche saranno effettuate nelle prossime ore alla ricerca di un'eventuale quarta valigia nascosta tra la vegetazione di quel terreno: a logica dovrebbe contenere ciò che manca dei resti del secondo cadavere. Intanto, sempre a logica, ragionano gli investigatori, le due morti dovrebbero collocarsi in uno stesso contesto delittuoso. Avvolto al momento dal più fitto.

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