A 13 anni ha una figlia con il fidanzato di 19. In tribunale lo difende dall'accusa di violenza sessuale: «Siamo una famiglia»

Il giovane, poco più che ventenne, era accusato di violenza sessuale nei confronti della 15enne, ora diventata la sua compagna.

A 13 anni ha un figlio con il fidanzato di 19. In tribunale lo difende dall'accusa di violenza sessuale: «Siamo una famiglia»
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 09:28

Tredici anni lei, diciannove lui. Erano giovanissimi quando i due hanno avuto una bambina. Ieri si sono presentati insieme, mano nella mano e con la figlia in braccio, davanti al Tribunale di Mantova dove era in programma l'udienza preliminare nei confronti del ragazzo. Il giovane, poco più che ventenne, era accusato di violenza sessuale nei confronti della 15enne, ora diventata la sua compagna. 

I fatti risalgono al 2021 quando il giovane, allora 19enne, e la ragazzina 13enne avevano intessuto una relazione nata dalla frequentazione che le due famiglie, amiche da anni, avevano. La ragazzina allora frequentava le scuole medie e furono proprio i professori a segnalare ai servizi sociali il suo caso quando rimase incinta.

La 13enne fu anche ascoltata dai carabinieri e nonostante avesse detto che non vi era stata alcuna violenza ma solo amore tra loro, fu aperto un procedimento d'ufficio nei confronti del ragazzo per violenza sessuale su minore. Ieri i due si sono presentati con i loro avvocati e la bimba, nata nel frattempo, all'udienza preliminare che è stata rinviata a ottobre per un vizio di forma. «A sconfessare la violenza - ha poi dichiarato al termine l'avvocato Giovanni Gasparini, di Mantova, che difende il ragazzo - è stato lo stesso atteggiamento dei ragazzi, mano nella mano. Una situazione molto tenera».

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La violenza sconfessata dalla 13enne: «Era amore»

I due ragazzi si sono presentati insieme in tribunale ai loro genitori, i nonni della piccola, che si sono seduti in fondo all'aula. Al giudice la ragazzina avrebbe raccontato di aver preso l'iniziativa, e che lui non ha respinto le avances nonostante gli anni di differenza. Alla Gazzetta di Mantova ha spiegato l'avvocato Giovanni Gasparini, che lo difende: «Il rigore della norma va ricondotto nel contesto di una vicenda nella quale non c’è traccia della violenza presunta dalla legge. A sconfessarla, la violenza, è stato lo stesso atteggiamento dei ragazzi, mano nella mano». 

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