Rispondendo alla lettera che il sindaco ha inviato in data 13 settembre, Franceschini ricostruisce l'iter amministrativo seguito per la realizzazione della manifestazione aquilana sottolineando che «non presenta alcuna anomalia» e che «tutte le fasi dell'iter sono state condivise tra il Comune dell'Aquila e questo Ministero, ma il programma del Festival diretto da Silvia Barbagallo è stato approvato dal Comitato operativo, l'organismo all'interno del quale, come evidenziato, sono rappresentate entrambe le amministrazioni a cui non compete entrare nel merito di scelte di carattere esclusivamente artistico. Per altro verso - continua il ministro nella lettera - la piena condivisione di tutti i passaggi amministrativi rende ora difficilmente comprensibili rallentamenti o impedimenti nella realizzazione dell'iniziativa. La invito, dunque - conclude - a porre in essere tutti gli atti volti ad assicurare lo svolgimento del Festival secondo il programma previsto che, come ho già ribadito nei giorni scorsi e alla luce di quanto sopra illustrato, non può né deve essere oggetto di alcuna pressione e interferenza politica. La saluto cordialmente».
Il sindaco Biondi: «Temo che il ministro sia stato male informato». «Temo che il ministro Franceschini sia stato male informato e non sa che non esiste alcun programma definitivo del Festival degli incontri. È molto difficile assicurare lo svolgimento di qualcosa di vago.
Se poi è in possesso di un calendario di eventi, di indicazioni sui luoghi e di come saranno utilizzati i 700mila euro stanziati per il decennale del sisma, lo prego vivamente di fornire anche al sottoscritto tali informazioni». Così il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, replica al ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini.
«Lo stesso presidente dell'istituzione sinfonica abruzzese, ente attuatore della manifestazione, ha scritto che la direttrice artistica è inadempiente», prosegue la nota di Biondi il quale si dichiara «disponibile a un confronto con il ministro in qualsiasi momento, carte e atti alla mano, per chiarire che non esiste alcun festival, ma solo una confusa idea su cui questo Comune deve comunque garantire una serie di adempimenti amministrativi, organizzativi e di monitoraggio previsti nell'accordo sottoscritto con il Mibac».
«Non è stato consegnato un programma definitivo entro i termini previsti dal contratto - precisa il sindaco dell'Aquila nella nota - e quando questo è stato proposto era, ed è tuttora, carente di molte indicazioni su location, titoli, cachet e impegni di spesa. Diversi nomi che, secondo gli organizzatori sarebbero venuti all'Aquila, non sapevano neanche di essere stati inseriti in cartellone».
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