Ferentino, «Io, padre di un ragazzo autistico rifiutato dall'albergo per Capodanno»

Ferentino, «Io, padre di un ragazzo autistico rifiutato dall'albergo per Capodanno»
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Lunedì 30 Dicembre 2019, 12:54

«Quest’anno con altre famiglie con figli autistici, come il mio Matteo, avevamo deciso di trascorrere insieme il Capodanno per regalarci un’occasione per stare tutti assieme offrendo ai nostri figli un’esperienza nuova in linea con tutti gli sforzi quotidiani che facciamo per favorire la loro integrazione e inclusione sociale». Comincia così la lettera firmata da Marco Sabatini Scalmati, il papà di uno dei ragazzi che avrebbero voluto trascorrere la fine dell'anno in un hotel della Ciociaria e che si sono visti rifiutare la prenotazione perché autistici

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Continua la lettera. «Casualmente, ci siamo imbattuti su internet nelle Terme di Pompeo, un centro termale in provincia di Frosinone. La struttura ci è piaciuta e li abbiamo contattati. Nella prima telefonata, visto che eravamo una decina di famiglie, ci siamo accertati che avessero disponibilità di camere. Bene, c'erano è sembrava tutto a posto. Quando poi nei giorni successivi li abbiamo richiamati per prenotare le camere ecco invece la sorpresa. Appena è stata pronunciata la parola autismo l'atteggiamento è cambiato. La direzione dell'albergo ha iniziato a cimentarsi in una incredibile arrampicata sugli specchi: ospitiamo bambini a numero chiuso (ma i nostri figli sono tutti sopra i dodici anni); non siamo organizzati per ospitarvi (cioe?); non abbiamo una struttura idonea per eventuali emergenze (e allora come fate ad essere aperti?). Arrivano a proporci di andare in un fine settimana dandoci tutta la struttura, Fino ad arrivare a dirci di metterci nei loro panni, chi ha il dovere di garantire tranquillità e relax per i loro clienti».

E poi. «Ecco, ci mettiamo volentieri nei vostri panni, ma voi avete provato a mettervi nei nostri. Per voi i ragazzi autistici, ma direi tutti i disabili, abbiamo l’impressione che rappresentino, o possano rappresentare nella migliore delle ipotesi un fastidio da cui tenersi lontani. Eppure sono ragazzi come gli altri, bravi e ben educati, che assieme ai loro genitori volevano passare il capodanno festeggiandolo fra amici. Ma questo lo diciamo noi, perché a voi non è parso vi interessasse molto. Quante scuse, invece. Troppe. Che non vanno per nulla d’accordo, peraltro, col fatto che le Terme di Pompeo è una struttura accreditata dal servizio sanitario nazionale e sul suo sito internet scriva che: “la salute del tuo bambino è alla base del suo sviluppo psicofisico: il suo benessere, oggi, favorirà in futuro il suo ottimo stato di salute”. Raccontando questa triste vicenda sui social e poi alla stampa crediamo di aver fatto quanto era nelle nostre possibilità di genitori. Adesso aspettiamo fiduciosi che le Istituzioni e le Autorità preposte cerchino di capire se il comportamento di questa struttura alberghiera sia compatibile, ad esempio, con il suo accreditamento presso il Servizio Sanitario Nazionale».

Infine. «Noi il nostro Capodanno lo festeggeremo ugualmente, con la serenità e la voglia di combattere come sempre nel difendere i diritti dei nostri figli  e i nostri doveri di genitori e cittadini.  Confucio raccomandava “Ciò che non vuoi che sia fatto a te, non farlo agli altri”.  Buon 2020 a tutte le persone di buona volontà».
 

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