Fase 2, ristoranti e parrucchieri: il governo si prepara a riaprire il 18 maggio

Fase 2, ristoranti e parrucchieri: il governo si prepara a riaprire il 18 maggio
di Simone Canettieri
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Giovedì 7 Maggio 2020, 06:16 - Ultimo aggiornamento: 13:53

La conferma arriva durante l'incontro Rete Impresa Italia: «Dal Governo non c'è alcuna volontà di protrarre questo lockdown residuo, se c'è la possibilità di anticipare qualche data, possiamo anche valutare delle aperture ulteriori», dice infatti il premier Giuseppe Conte. Un modo per ribadire quanto già trapela da giorni: se il 18 maggio, a due settimane dall'avvio della fase 2, la curva dei contagi sarà sotto controllo bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici potranno aprire al pubblico. Su base territoriale, a seconda dell'indice di contagio.

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Le parole del presidente del Consiglio anticipano l'argomento che sarà dibattuto oggi durante la conferenza Stato-Regioni. Ancora una volta da una parte ci saranno i governatori e dall'altra l'esecutivo rappresentato dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. Per le riaperture «tutti noi vogliamo arrivare alle differenziazioni territoriali», dice l'esponente del Pd. Che continua: «Dal 18 maggio molte attività potranno riaprire, ma lo si dovrà fare in sicurezza, e le Regioni che decideranno di farlo senza il rispetto delle linee guida Inail se ne assumeranno la responsabilità».

LA PROPOSTA
Però il quadro non è cambiato, anzi. Luca Zaia infatti annuncia possibili riaperture in Veneto già a partire da lunedì prossimo: «Penso che sia una settimana cruciale perché se si dovesse decidere qualcosa per il prossimo lunedì si deve decidere questa settimana, sennò finisce che si va al 18 maggio. Resto ancora con buone speranze. Zaia, spera in un ulteriore allentamento allo stop di altre attività, come i ristoranti, bar e parrucchiere. «Il Governo - spiega - potrebbe risolvere il problema delegando le Regioni ad assumere scelte e responsabilità. Alla luce dei dati epidemiologici siamo in grado di presentare un progetto». Il presidente leghista spinge anche per il ritorno al mare, negli stabilimenti e ha già fatto commissionare un dossier sulla fase 2 degli asili nido che «potrebbe scattare a giugno».

IL FRONTE
Le parole di Zaia vengono accolte da Boccia con un secco «escludo che prima del 18 ci siano attività che riaprono». La chiosa del ministro è questa: «Basta propaganda». Da Nord a Sud passando per le isole, come da abitudine, non mancano i casi e le polemiche. Dopo l'ordinanza della Calabria, il governo potrebbe impugnare anche quella della Sardegna che delega ai sindaci la possibilità di riattivare «i negozi non alimentari».
In Emilia Romagna, è la volta di Ferrara: il prefetto ha bloccato l'ordinanza del sindaco del Carroccio Alan Fabbri. Cosa prevedeva? Lo sblocco dei negozi di vendita al dettaglio già a partire da lunedì. «Cozza con il Dpcm», sottolinea il governatore Stefano Bonaccini. Risposta del sindaco: «Ti chiedo - dice Fabbri riferendosi a Bonaccini - di fare della nostra città un progetto pilota per le riaperture anticipate di tutti gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio, seguendo ovviamente tutte le misure igieniche e sanitarie per prevenire la diffusione del contagio».
C'è da capire, a proposito di questo step del 18 maggio, l'onda d'urto della popolazione che si rimetterà in movimento. Attilio Fontana, in Lombardia, in una lettera a Conte chiede la «rimodulazione degli orari lavorativi per evitare picchi nelle ore di punta sui mezzi pubblici, a causa della riduzione dei posti su treni regionali, tram bus e metropolitane».

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