Fase 2, Conte: «Non è il tempo della movida o il contagio risale»

Fase 2, caos movida. Conte: non è il tempo della festa o il contagio risale
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Mercoledì 20 Maggio 2020, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 17:48

A fase 2 appena iniziata ecco che esplode il caso movida. Tavoli pieni e giovani senza mascherina un po' ovunque da nord a sud hanno fatto scattare il campanello d'allarme nel governo. «Non è il momento dei party o il contagio risale», avverte il premier Conte, mentre il presidente dell'Anci Decaro si fa portavoce dei sindaci d'Italia e avanza la proposta di mettere a disposizioni di bar e locali mascherine da dare ai clienti. In Veneto, il governatore Luca Zaia ha annunciato spot per sensibilizzare i ragazzi sulle regole dell'happy hour. L'allarme «tavoli pieni» lo ha lanciato anche il presidente della Lombardia Attilio Fontana

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«Grazie a voi italiani, ma non è finita, chiariamolo, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale». Così il premier Giuseppe Conte ha risposto, lasciando il Senato, ad un'anziana che lo ringraziava «a nome dell'Italia» per l'impegno di questi mesi (video). «Abbiamo tolto l'autocertificazione perché la curva era sotto controllo ma nessuno pensi che sono saltate le regole di precauzione».

 


Dalla riapertura generalizzata dei negozi, lo scorso lunedì, molti sindaci hanno espresso preoccupazione per gli assembramenti soprattutto di giovani e nelle zone più calde della movida cittadina. «Sono preoccupato io, sono preoccupati i miei colleghi - dice Decaro in una nota - perché, di fatto, il nuovo decreto ha dato una sensazione di 'liberi tutti'. Ora o ciascuno di noi, a cominciare dai ragazzi, interpretiamo questa libertà con senso di responsabilità, applichiamo le regole sul distanziamento sociale, pensiamo al fatto che comportamenti irresponsabili mettono a rischio non solo la nostra salute individuale ma anche quella delle persone più fragili che abbiamo care, oppure saremo costretti a chiudere di nuovo i locali, con il danno anche economico che questo comporterebbe». Un'eventualità da scongiurare con ogni mezzo. E il presidente dell'Anci avanza una proposta, rivolge una chiamata alla responsabilità anche nei confronti degli operatori dei locali. «Mettete a disposizione dei clienti, insieme al cocktail che servite loro, una mascherina. È illusorio pensare che possa essere esercitato un controllo da parte delle forze dell'ordine per ogni cittadino. Siamo in una nuova fase, c'è una maggiore libertà di movimento. La mascherina e il distanziamento sono le uniche difese dal contagio che ci permetteranno di evitare un nuovo più doloroso e pericoloso lockdown».

«Io sono stato il primo a riprendere i ragazzi e richiamarli all'attenzione e al comportamento, questa della riapertura è un buon investimento per tutti e ci serve. Da qua a dire che bisogna immaginare di chiudere direi di no, mi sembrano casi ancora limitati», dice il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è intervenuto alla trasmissione 'Non è un Paese per giovanì su Rai Radio 2, dove i conduttori gli hanno chiesto cosa pensa delle reazioni di alcuni governatori e sindaci che si sono detti pronti a richiudere se ci sarà la movida incontrollata nelle strade della città.

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