Natale, Faq: spostamenti, ristoranti, negozi, scuole. Cosa c'è da sapere

Natale, Faq: spostamenti, ristoranti, negozi, scuole. Cosa c'è da sapere
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Martedì 15 Dicembre 2020, 00:45 - Ultimo aggiornamento: 10:05

Il Comitato tecnico scientifico chiede una stretta per le Feste di Natale, una zona rossa nazionale. Ecco le regole varate con il Dpcm del 3 dicembre (in vigore fino al 15 gennaio) legate a ristoranti, spostamenti, bar, negozi, seconde case e scuole.

Ristoranti
Si fermeranno anche in orario diurno

Le regole varate con il Dpcm del 3 dicembre (in vigore fino al 15 gennaio) sono relativamente lasche.

Prevedono che nessuno possa lasciare il proprio Comune nei giorni del 25, 26 dicembre e 1 gennaio ma lasciano aperta la possibilità di andare al ristorante all’ora di pranzo sia pure in non più di 4 persone. Se però il governo deciderà di far entrare tutta l’Italia in fascia arancione o rossa per i prossimi giorni festivi oppure dal 23 dicembre al 6 gennaio, i locali dovranno chiudere. Resterebbe possibile però invitare amici o familiari a pranzo a casa.

Spostamenti
Un blocco totale con poche deroghe

Il virus corre a velocità folle: in Veneto in 10 giorni i contagiati sono passati da 73 mila a 92.500. Di qui la necessità di limitare quanto più possibile gli spostamenti. Il Dpcm del 3 dicembre dispone il blocco dei viaggi fra Comuni per il 25 e 26 dicembre e per il primo gennaio e sembra possibile che questo divieto possa cadere, se non per i piccoli Comuni. In Campania è già operativa un’ordinanza che vieta di recarsi nelle seconde case. Saranno possibili piccole deroghe come quelle per andare a trovare un parente stretto che vive da solo.

Bar
Ormai scontata la sospensione delle attività

Anche il destino dei bar sembra appeso a un filo. In zona arancione o rossa non possono lavorare se non per asporto o per consegnare a domicilio fino alle 22. Quindi tempi e modi di lavoro dei bar durante il periodo natalizio dipenderanno dalla nuove regole sulla stretta in arrivo. Se l’Italia prenderà tutta lo stesso colore (arancione o rosso) nei giorni festivi e prefestivi o dal 23 dicembre al 6 gennaio dovremo rinviare di qualche l’appuntamento mattutino con cappuccino e cornetto fino al dopo Epifania. 

Negozi
Potrebbero restare aperti solo gli alimentari

Se il governo dovesse decidere di dichiarare l’intera Italia “zona rossa” i negozi dovranno chiudere ad eccezione di alimentari, farmacie e forse lavanderie. Ovviamente la lunghezza della chiusura dipenderà dal “profilo” della zona rossa che potrà essere dichiarata solo per alcuni giorni delle vacanze natalizie oppure per un periodo più lungo. Negozi di abbigliamento, calzature, profumerie e servizi alla persona (ad esempio lavanderie e tintorie) potranno rimanere aperti se, invece, l’Italia dovesse entrare in “zona arancione”. 

 

Seconde case
Fuori Regione irraggiungibili dal 21 dicembre

Per passare le vacanze nelle seconde case in un’altra Regione bisognerà raggiungerle prima del 21 dicembre. Successivamente, già con le regole attuali, sarà impossibile spostarsi fra le Regioni anche se in fascia gialla. Alcune Regioni, come la Campania, hanno disposto il divieto di spostarsi nelle seconde case anche della stessa regione. L’obiettivo è di ridurre assembramenti e feste private che - com’è noto - sono vietati fin da metà ottobre. Il Dpcm del 3 dicembre, comunque, consente di tornare nella propria residenza in qualunque giorno.

Scuole
Se i contagi non scendono ripresa a rischio

Secondo tutte le analisi effettuate i contagi sviluppati dentro le scuole sono stati pochi ma gli studenti (e in alcuni casi i docenti) infettati hanno determinato a cascata moltissimi focolai familiari di difficile estinzione. La chiusura delle scuole e la drastica riduzione degli spostamenti e dei contatti sociali ad essa legata ha frenato la pandemia. Ora però la diffusione dei contagi si è spostata lungo le strade dello shopping e ai tavolini degli aperitivi e continua a camminare soprattutto sulle gambe dei giovani. Il che mette a rischio la riaperture delle scuole a gennaio.

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