Gioia Tauro, falsa cieca trovata a usare lo smartphone senza difficoltà: percepiti oltre 200 mila euro dallo Stato

Per 15 anni ha incassato illecitamente le somme dall'Inps

Gioia Tauro, falsa cieca trovata a usare lo smartphone senza difficoltà: percepiti oltre 200 mila euro dallo Stato
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Sabato 25 Marzo 2023, 18:35 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 12:35

Falsa cieca per 15 anni, incassando illecitamente nell'arco dello stesso periodo la pensione relativa alla sua invalidità. È la vicenda scoperta dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, che hanno denunciato in stato di libertà la falsa cieca, che ha 48 anni, alla Procura della Repubblica di Palmi con l'accusa di truffa aggravata e continuata.

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Come è stata scoperta

I Carabinieri della compagnia di Gioia Tauro hanno denunciato in stato di libertà una donna, 48enne del posto, pensionata, per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, gravemente indiziata per la percezione indebita della pensione d’invalidità riservata ai soggetti affetti da “cecità assoluta”.

Nello specifico – riferisce una nota – l’indagine, condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Gioia Tauro, ha permesso, soprattutto attraverso svariati servizi di osservazione e pedinamento, di riscontrare comportamenti assunti dalla donna con estrema dimestichezza e facilità come il semplice gesto di “scrolling” sul touchscreen del cellullare così come l’assoluta autonomia dimostrata nel firmare atti o nei movimenti di quotidiana “routine” da non risultare sicuramente di così facile esecuzione anche nello status di “non vedente”.

Le indagini

Dagli accertamenti posti in essere dai militari dell’Arma, in particolare, è emerso che la donna per circa 15 anni, a causa delle false attestazioni sull’invalidità, avesse percepito indebitamente un’indennità stimata dall’Inps di circa 208 mila euro. A risultare indagati, anche i due medici che, in diverse circostanze, avrebbero certificato l’invalidità della donna: i reati contestati, quello di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, nonché falso materiale commesso da pubblici ufficiali in atto pubblico, in concorso. Trattandosi di provvedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive determinazioni in fase dibattimentale.

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