Foggia, maxievasione da oltre 30 milioni: la Guardia di Finanza arresta un imprenditore

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Mercoledì 23 Gennaio 2019, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 17:35

In due anni ha evaso il fisco per oltre 30 milioni di euro: un noto imprenditore di Cerignola (Foggia), di 39 anni, attivo nel settore della vendita di pneumatici, è stato arrestato dai finanzieri del comando provinciale di Foggia. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Foggia, sono state avviate al termine di alcune verifiche fiscali condotte dalle fiamme gialle della compagnia di Cerignola, che hanno permesso di individuare una serie di società attive nella vendita di pneumatici, riconducibili ad un unico imprenditore, che omettevano sistematicamente di dichiarare al fisco le proprie operazioni imponibili e di versare le relative imposte. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, per ostacolare l'accertamento dell'evasione ed impedire il recupero delle imposte non versate, «dopo un anno di attività, le aziende interessate venivano spogliate dei propri beni» che venivano conferiti «in nuove società create ad hoc per proseguire l'attività di impresa, intestate a prestanomi 'nullatenentì chiamati a rispondere anche delle conseguenti responsabilità di natura penale».

Secondo gli investigatori della Guardia di Finanza del comando provinciale di Foggia, diretto dal colonnello Ernesto Bruno, «i minori costi per l'azienda derivanti dall'omesso versamento delle imposte, consentivano di praticare prezzi di vendita al pubblico nettamente vantaggiosi, così da incrementare in maniera vertiginosa il proprio volume di affari fino a conseguire un illecito profitto pari a ben 13 milioni di euro». Al termine delle indagini, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un'ordinanza cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell'imprenditore e disposto il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente dei beni illecitamente accumulati fino ad un valore di 13 milioni di euro. Al momento sono stati sequestrati sei beni immobili tra appartamenti, locali commerciali e box auto, per un valore di oltre 800mila euro, tre società del valore di 300.000 euro e conti correnti con un saldo complessivo di oltre 360.000 euro. Le indagini proseguono per rintracciare ulteriori beni frutto del profitto della maxi frode fiscale.

Le indagini hanno permesso di individuare una serie di società operanti nella vendita di pneumatici, riconducibili ad un unico imprenditore, che omettevano sistematicamente di dichiarare al fisco le proprie operazioni imponibili e di versare le relative imposte.

Per rendere difficoltoso l'accertamento dell'evasione - sostiene chi indaga - ed impedire il recupero delle imposte non versate, dopo un anno di attività, le aziende venivano spogliate dei propri beni e poi conferiti in nuove società create appositamente per proseguire l'attività di impresa, intestate a prestanome. I minori costi per l'azienda consentivano di praticare prezzi di vendita al pubblico nettamente vantaggiosi. In questo modo, sostengono gli inquirenti, si incrementava il volume di affari fino a conseguire un illecito profitto pari a ben 13 milioni di euro. Il Gip ha disposto inoltre il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente dei beni illecitamente accumulati fino ad un valore di 13 milioni di euro. Sono stati sequestrati 6 beni immobili tra appartamenti, locali commerciali e box auto, tre società e conti correnti.

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