Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini al varo della fregata intitolata a Emilio Bianchi, eroe del raid ad Alessandria d'Egitto

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini al varo della fregata intitolata a Emilio Bianchi, eroe del raid ad Alessandria d'Egitto
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Sabato 25 Gennaio 2020, 23:11
“L’ammodernamento dello strumento aeronavale avviato con la Legge Navale è uno dei cardini del processo di rinnovamento della Difesa. Investire in questo processo significa saper creare valore per il nostro sistema di Sicurezza, per l’industria, l’università, la ricerca, per la nostra posizione e credibilità internazionale, per il sistema Paese nel suo complesso”.



Così il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, durante la cerimonia di varo della fregata  “Emilio Bianchi” intitolata alla Medaglia d’Oro al Valor Militare “Emilio Bianchi”, decima unità del programma di collaborazione italo - francese FREMM (Fregate Europee Multi Missione), strategico per la nostra Marina e per lo sviluppo di una comune difesa europea.






“Con il varo di Nave Emilio Bianchi - ha aggiunto - consegniamo al Paese uno strumento innovativo, simbolo di sviluppo tecnologico, altissima competenza e versatilità operativa”.

Alla cerimonia - svolta presso lo stabilimento di Riva Trigoso del cantiere integrato navale militare - hanno preso parte il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, il Presidente di Fincantieri, Giampiero Massolo, il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, oltre a numerose autorità civili, militari e religiose.

Madrina della cerimonia, Maria Elisabetta Bianchi, figlia di Emilio, Medaglia d’Oro al Valor Militare.
“Il cantiere di Riva Trigoso è ricco di altissime competenze professionali, garanzia di un made in Italy che porta nei mari del mondo le eccellenze italiane e che sta trovando nuovo slancio con le moderne unità della Marina Militare, come dimostrato dal varo di oggi, ma soprattutto dalla presenza di due nuovi “Pattugliatori Polivalenti d’Altura” qui in costruzione” ha detto il Ministro che nel suo intervento ha richiamato l’importanza di continuare a far guardare con attenzione ad un settore strategico: “Sono sicuro che tutto questo possa ulteriormente contribuire alla crescita e all’ammodernamento dello stabilimento, alla valorizzazione delle sue maestranze, all’affermazione del suo ruolo strategico in ambito nazionale e internazionale, anche sulla scia dei provvedimenti del Governo che nell’ultima legge di bilancio ha investito 480 milioni di euro per la messa in sicurezza di tutta l’area portuale industriale di Genova- Sestri Ponente”.

Emilio Bianchi
Emilio Bianchi, morto a Viareggio nel 2015 a 103 anni, è stato un membro  nella X Flottiglia Mas della Regia Marina con il grado di capo di terza classe palombaro: nel dicembre 1941 partecipò all'attacco alla base navale inglese di Alessandria d'Egitto, fra le più  formidabili imprese militari italiane di tutti i tempi. La squadra di sei incursori, guidata dal tenente di vascello Luigi Durand de la Penne, causò ingenti danni alle corazzate Valiant e Queen Elizabeth e alla nave cisterna Sagon nel porto, pesantemente difeso, di Alessandria. Un raid che ottenne i complimenti degli stessi nemici.

Le motivazioni della medaglia d'oro al valore militare a Emilio Bianchi
«Eroico combattente, fedele collaboratore del suo ufficiale dopo averne condivisi i rischi di un tenace, pericoloso addestramento lo seguiva nelle più ardite imprese e, animato dalla stessa ardente volontà di successo, partecipava con lui ad una spedizione di mezzi d'assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con un'azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica si armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l'abnegazione degli uomini. Dopo aver avanzato per più miglia sotto acqua e superato difficoltà ed ostacoli di ogni genere, valido e fedele aiuto dell'ufficiale le cui forze erano esauste, veniva catturato e tratto sulla nave già inesorabilmente condannata per l'audace operazione compiuta. Noncurante della propria salvezza si rifiutava di dare ogni indicazione sul pericolo imminente, deciso a non compromettere l'esito della dura missione. Col suo eroico comportamento acquistava diritto all'ammirata riconoscenza della Patria e al rispetto dell'avversario.» — Alessandria d'Egitto, 18-19 dicembre 1941. 
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