Elena e Diego uccisi dal papà, mamma Daniela ai funerali: «Vi abbraccio e vi dico che andrà tutto bene»

Elena e Diego uccisi dal papà, ai funerali l'ultimo addio sulle note di Vasco Rossi
3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Luglio 2020, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 18:14

È il giorno dell'ultimo addio a Elena e Diego, i gemelli uccisi dal padre Mario Bressi in Valsassina. I feretri hanno attraversato il campo sportivo di Gessate (Milano) accompagnati dalle parole di "Un Senso" di Vasco Rossi, e da un lungo applauso. Nessun fiore sulle piccole bare; una maglia azzurra da calcio su quella del piccolo Diego. 

Gemelli uccisi dal padre, sabato i funerali di Elena e Diego nella chiesa dove facevano catechismo
Gemelli uccisi dal padre, l’ultimo sms di Bressi alla moglie: «Domani avrai problemi più grossi della mensa dei bambini»


Mamma Daniela: ricordarli con il sorriso. «Ciao nanetti, non riesco ancora a realizzare che non potrò più vedervi, abbracciarvi, sentire la vostra voce che chiama 'mammà. Vi abbraccio e vi dico che andrà tutto bene, nonostante il male che vi è stato inferto». È un passaggio della lunga lettera dedicata a Elena e Diego che mamma Daniela ha fatto leggere ad un'amica di famiglia al termine dei funerali a Gessate. «Sono stata fortunata ad essere la vostra mamma» e «chiedo a tutti di ricordarvi sorridendo non nelle lacrime, avrebbero preferito così». Il funerale si è concluso con tanti palloncini bianchi liberati in cielo. Applausi anche dalle tante persone rimaste fuori dal campo sportivo per evitare assembramenti.



Il ricordo della prof. «Un'insegnante spera sempre di spalancare le porte verso il futuro dei suoi ragazzi e mai immagina di proseguire il cammino senza di loro. Non ci sarà giorno in cui entrando in classe non cercherò la mano alzata di Diego, la prima ad alzarsi per una domanda» e «gli occhi buoni di Elena, sempre sorridente, con il cuore grande: era l'alunna di cui ti puoi fidare». Così una delle professoresse di Elena e Diego ricorda i gemellini in una preghiera al termine del funerale. «Non ho una goccia di conforto per la vostra mamma - conclude la prof - la scuola, la vita non sarà come prima, mi mancherete, la vostra prof». «Per voi ci sarò sempre: chiamatemi ancora 'proffy' con la y finale se no mi offendo, vi abbraccio e vi voglio bene - ha detto un altro insegnante dei ragazzi -. Ho un immenso bisogno delle vostre domande, mi avete dato entusiasmo anche nella surreale distanza dei pc», durante l'epidemia.
 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA