El Chapo, la bellissima moglie Emma in gondola a Venezia mentre lui è in carcere

El Chapo, la bellissima moglie Emma in gondola a Venezia mentre lui è in carcere
di Alix Amer
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Martedì 30 Luglio 2019, 20:48 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 18:12

Mentre Joaquín Guzmán “El Chapo” marcisce in una prigione di massima sicurezza in Colorado, la moglie glamour (ex reginetta di bellezza) Emma Aispuro Coronel è in vacanza in Italia. Emma ha condiviso un’immagine su Instagram sabato scattata su una gondola vicino al Ponte di Rialto sul Canal Grande a Venezia. Ha anche pubblicato uno scatto del caffè Starbucks e una fetta di torta sul suo account con la didascalia: “Quale dieta?”. Il suo viaggio in Europa arriva meno di due settimane dopo che un giudice federale a Brooklyn ha condannato suo marito El Chapo, 62 anni, all’ergastolo. Subito  dopo è stato trasferito in una prigione di supermax in Colorado, che un ex guardiano ha descritto come “peggio della morte”.

El Chapo condannato all'ergastolo: dovrà restituire 12,6 miliardi di dollari
 

 

Tra il 2002 e il 2005, Robert Hood è stato il guardiano della struttura, da cui nessun prigioniero è mai fuggito nei suoi 25 anni di esistenza. «Questo posto non è fatto per l’umanità», ha detto Hood al Denver Post. «Penso che essere lì, giorno per giorno, sia peggio della morte».

El Chapo è stato condannato all’ergastolo per aver introdotto grandi quantità di droga negli Usa; è stato riconosciuto colpevole per otto capi di accusa connessi al narcotraffico e al crimine organizzato; è stato inoltre condannato a 30 anni per porto abusivo di armi e ad altri 20 per riciclaggio di denaro. L’accusa principale è di narcotraffico, durato per 25 anni: si calcola che il narcotrafficante messicano abbia movimentato 528.576 kg di cocaina, 423mila kg di marijuana e 202 kg di eroina. La stessa prigione ospita i criminali più famosi d’America, tra cui “Unabomber” Ted Kaczynski, l’attentatore della maratona di Boston Dzhokhar Tsarnaev, il cospiratore dell’11 settembre Zacarias Moussaoui e l’attentatore del World Trade Center del 1993 Ramzi Yousef

La sentenza ha messo fine a oltre due anni di processo, con 56 testimoni di accusa e uno solo della difesa. Il narcotrafficante messicano ha parlato in spagnolo per tredici minuti, tradotto da un interprete, sostenendo che «non è stata fatta giustizia» e denunciando un «trattamento crudele e inumano», perché ha passato l’intero periodo del processo in isolamento, cosa che gli avrebbe provocato danni fisici e psicologici. El Chapo è stato estradato negli Usa nel gennaio 2017, dopo essere evaso per ben due volte da carceri di massima sicurezza in Messico, la prima volta nel 2001 e la seconda nel 2015. Nel 2016 è stato arrestato definitivamente. Come misura di sicurezza, i nomi dei membri della giuria sono stati secretati. Ora si spera che espii la pena nel carcere in Colorado, dal quale nessuno è mai fuggito. Il super narco messicano, era diventato il criminale più ricercato dagli Usa dopo la morte di Osama bin Laden nel 2011. Il Cartello di Sinaloa è tuttora il maggior distributore di droga negli Usa tra i cartelli messicani, seguito dal cartello di Jalisco Nueva Generaciòn, secondo la Dea. «Per me non c’è dubbio che proverà a scappare», ha detto Hood. «Penso che metterà alla prova il sistema».
Intanto Emma, prosegue il suo viaggio per l’Europa.

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