Stretta sull'e-commerce: basta giungla dei prezzi

Stretta sull'e-commerce: basta giungla dei prezzi
di Emilio Pucci
3 Minuti di Lettura
Lunedì 4 Febbraio 2019, 07:47

Una mappatura di tutti i siti di vendita online, con un sistema di algoritmi che punti al controllo dell'intera rete, utilizzando la Blockchain (una sorta di banca dati del web) in modo da definire la tracciabilità delle merci sul mercato presenti in internet. E una piattaforma unica del made in Italy sul web.
La maggioranza giallo-verde va all'attacco di Amazon, Alibaba, E-bay e di tutte le piattaforme di vendite più utilizzate al mondo che questa la denuncia stanno uccidendo i piccoli-medi commercianti e mettendo a rischio milioni di posti di lavoro. E' questa la prossima sfida che la Lega e M5S hanno deciso di ingaggiare. «Stesso mercato, stesse regole. Non è accettabile che online ci siano prezzi molto più bassi rispetto a quelli che ci sono negli esercizi commerciali, così il nostro Made in Italy rischia di schiantarsi», sottolinea il pentastellato De Toma che insieme ad altri esponenti della Lega sta lavorando nella Commissione attività produttive della Camera per mettere a punto una serie di norme per regolare l'e-commerce.

Negozi chiusi la domenica, stop di Roma e altre 13 grandi città alla stretta

IL DOSSIER
In realtà allo stesso dossier sta lavorando anche il governo che è intenzionato a portare in Europa la battaglia affinché siti come Amazon non possano usufruire in alcuni paesi di una fiscalità vantaggiosa che rende possibile la vendita di merce attraverso sconti insostenibili per le aziende italiane. L'argomento sarà da giovedì sul tavolo della commissione Attività produttive della Camera che sta discutendo sul numero di aperture domenicali all'anno da fissare per gli esercizi commerciali. La pdl (relatore Dara della Lega) sarà rafforzata proprio da una direttiva sull'e-commerce che verrà recepita dal governo. L'obiettivo poi è quello di mettere a punto un testo ad hoc da sottoporre poi all'Aula.
Il prodotto che viene messo in vendita sul web questo il principio che verrà tradotto nero su bianco deve essere tracciato. A vantaggio anche del consumatore che magari si trova a comprare merce contraffatta. Lo scopo della maggioranza («c'è sintonia con la Lega», assicurano i pentastellati) è innanzitutto quello di individuare tutti i siti illegali, siti che ecco il ragionamento spesso sono specchietto per le allodole, non sono riconducibili ad alcuna società reali ma ad imprese fittizie collegate in altri Paesi per avere agevolazioni sulla fiscalità.
Nel mirino però ci sono anche Amazon e le altre piattaforme maggiormente usate dagli italiani. «Intanto sottolinea Dara impediremo le consegne online la domenica. Ma si può intervenire anche sui magazzini di cui si servono questi siti». La materia è complessa, ecco perché si sta cercando di rapportarsi con il Mise e con il Mef, affinché non si varino misure anti-costituzionali. Il primo step sarà quello appunto di sapere da dove arriva un prodotto e dove viene confezionato. Il secondo passaggio ci sarà quando si avvierà alla Camera la discussione sulla web tax. Il refrain è che non ci possono essere differenze, che i prezzi devono essere uguali per tutti. Soprattutto, che l'e-commerce sia uno strumento utile anche per i piccoli negozi e non un mostro che genera allarme nel mondo del lavoro. Non solo dal punto di vista del fenomeno della contraffazione. Nessuna intenzione di bloccare Amazon o l'e-commerce, avvertono Lega e M5S. Ma solo quella di evitare distorsioni sul mercato.
«Amazon dice ancora il pentastellato De Toma - tra qualche anno potrebbe usufruire di una logistica tale da poter danneggiare anche vettori come Poste italiane». Ecco perché la maggioranza e l'esecutivo sono orientati ad agire, con il Movimento 5Stelle che rilancia lo strumento della Blockchain mentre la Lega punta soprattutto a ridare fiato ai piccoli commercianti, con il fine tra l'altro di stoppare la nascita di altri mega centri commerciali.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA