Coronavirus, «5 modi per abbattere un drone»: ecco la guida degli antagonisti. Appello per manifestare il 25 aprile

Coronavirus, «5 modi per abbattere un drone»: online la guida degli antagonisti
di Marco Pasqua
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Lunedì 20 Aprile 2020, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 21:26

L'insofferenza del mondo antagonista verso le disposizioni del Dpcm, in materia di contenimento del coronavirus, e i conseguenti controlli a tappeto delle forze dell'ordine, si manifesta, sempre più spesso, nell'attività social dei centri sociali. Così, sta circolando un appello a manifestare in strada il 25 aprile, violando le leggi. 



Dagli inviti a “raggirare” le disposizioni fino ai consigli legali su come presentare ricorso contro le eventuali sanzioni. “Aiutiamo la resistenza”, è lo slogan che riecheggia in queste ore sulle pagine Facebook e nei canali Telegram della galassia antagonista. E in questo contesto si inserisce una sorta di “Vademecum”, pubblicato sul sito del centro sociale Kavarna, di Cremona, che dovrebbe dare indicazioni su come “abbattere un drone”. Perché un drone? Perché è uno degli strumenti usati dalle forze dell'ordine per monitorare le città e scoprire eventuali attività fuorilegge.
 


Cinque i metodi che vengono suggeriti (alcuni di dubbia efficacia). Si va dal laser (va puntato contro la fotocamera del drone) al jammer, ovvero al disturbatore di onde che dovrebbe disabilitare il controllo remoto (seguono consigli sulla frequenza da usare). Per i meno tecnologici, ecco il fucile a piombini (che però viene “sconsigliato” visto che i proiettili potrebbero mancare il bersaglio e colpire altro o altri). La soluzione economicamente più dispendiosa è quella che suggerisce di acquistare un “drone kamikaze”: un velivolo usato per “abbattere quello del vostro spione”. Infine, lenze da pesca da tendere in alto: queste si trasformano in «insidiose trappole». «Esistono certamente altri metodi per abbatterli, come fionde e altri sistemi per lanciare reti o pietre - conclude il Vademecum antagonista - condividi con gli altri le tue conoscenze e le tue idee, con la scusa del Covid 19 stanno aumentando il controllo sociale».

Il 25 aprile. «E' la festa della Liberazione - dice un volantino diffuso su internet - ma quest'anno ci è vietato uscire di casa. Perché non organizzarsi
come individui senza partiti, gruppi, sindacati? La libertà ci manda ed è responsabilità di ogni persona prendersela senza capi o leader che ci dicano come e cosa fare». Nel testo si afferma che «non basta un post su Facebook»
perché «la virtualità non può sostituire la materialità dell'atto di uscire di casa e violare la quarantena».



Qualche giorno fa, i carabinieri hanno denunciato un 50enne di Fiumicino, che aveva stilato un vademecum per trasgredire le disposizioni governative.
 
 








 

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