Nuovo Dpcm, zona bianca regioni: quando scatta? Ecco perché è un obiettivo lontano

Un reparto di terapia intensiva
di Diodato Pirone
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Martedì 12 Gennaio 2021, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 13:46

Non poteva esserci periodo peggiore per lanciare l'idea di una "fascia bianca", ovvero un'oasi quasi priva di contagi e dunque di restrizioni, da affiancare alle zone gialle, arancioni e rosse che abbiamo imparato a conoscere.

In Gran Bretagna, Olanda, parte della Germania e persino nella vicina Slovenia ci sono chiari segni di una terza ondata. Anche da noi purtroppo l'epidemia non solo non sta arretrando ma dà segni di crescita. E se oggi le regioni "arancioni" sono cinque dalla prossima settimana potrebbero essere molte di più.

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La "fascia bianca" in effetti ha un obiettivo a media scadenza: offrire una speranza agli italiani di poter iniziare a tornare a una vita normale non appena i contagi  cominceranno a diminuire in alcune aree.

E' una prospettiva realistica? Non prima di uno o due mesi, a dar retta agli esperti. Bisogna aspettare che la vaccinazione cominci a proteggere gli italiani meno giovani dal rischio di un ricovero in ospedale e che i dati sulla mortalità migliorino.

I requisiti delle regioni

Per dare un'idea della sua effettiva realizzabilità va detto che la "fascia bianca" potrebbe scattare con un Rt, l'indice che calcola la velocità del contagio, sotto quota 0,50. Purtroppo oggi nessuna Regione è vicina a questo  livello. La media italiana è appena sopra quota 1 e alcune Regioni viaggiano intorno a 1,50, come lo stesso presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha rivelato ieri. L'indice Rt varia tutti i giorni e dunque indicare quali regioni potrebbero essere più vicine di altre alla "fascia bianca" è un esercizio inutile. Tuttavia si può dire che la Toscana, in particolare, ma anche Abruzzo, Piemonte e Valle d'Aosta in questi giorni stanno registrando un numero di contagi minore della media italiana.

Se mai diventerà una realtà la "fascia bianca" dovrebbe prevedere restrizioni minime, un coprifuoco ridotto e l'apertura di alcune attività culturali come le visite ai musei.

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