Domenico Zorzino, il poliziotto annegato per salvare un anziano nel fiume, il padre: «Mio figlio? Anche troppo eroe»

I sommozzatori hanno ritrovato nel fiume Gorzone, nella Bassa Padovana, i corpi di Valerio Buoso, 75 anni, e dell'agente di polizia 50enne che si era tuffato per salvarlo

Domenico Zorzino, il poliziotto annegato per salvare un anziano nel fiume, il padre: «Mio figlio? Anche troppo eroe»
di Marina Lucchin
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Domenica 5 Marzo 2023, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 15:34

Ai tempi di Omero le lacrime per il sacrificio di un eroe davano la misura della sua grandezza. E ieri, quando i sommozzatori hanno ritrovato nel fiume Gorzone, ad Anguillara, nella Bassa Padovana, i corpi di Valerio Buoso, 75 anni, e dell'agente di polizia 50enne Domenico Zorzino, a pochi metri da dove quest'ultimo si era tuffato per salvare l'anziano finito in acqua all'interno della sua Ford Fusion rossiccia, di lacrime ne sono scese tante. Nemmeno il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Cristiano Cusin, è riuscito a trattenere la commozione quando i suoi sommozzatori sono riusciti a recuperare i due dal fondo limaccioso del fiume che li aveva intrappolati: «Abbiamo ritrovato entrambi i corpi. Il poliziotto teneva ancora stretto l'anziano con il braccio, come previsto dalle manovre di salvataggio». Poche parole. Ma non per mancanza di volontà: erano le uniche che è riuscito a pronunciare mentre cercava di trattenere il dolore. Attorno a Cusin anche i suoi pompieri, i carabinieri, i poliziotti colleghi di Zorzino, i volontari della protezione civile con i vigili: tutti sotto choc, tutti in silenzio, tutti con gli occhi lucidi. Perché quella che si è consumata ad Anguillara, in un maledetto venerdì pomeriggio, è una storia di altruismo, coraggio e sprezzo del pericolo che finisce in tragedia.

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IL DOLORE
Nel momento in cui il sommozzatore che ha trovato i corpi nelle gelide acque di quel Gorzone, che non lascia quasi mai scampo a chi ci finisce dentro, non c'erano più colori d'istituto, divise, stemmi o ruoli predefiniti: carabinieri, pompieri, poliziotti, dall'appuntato al commissario, dall'ispettore al graduato, sono corsi giù per la scarpata dell'argine per aiutare i sub a portare fin su, sulla strada arginale, le spoglie dell'anziano e dell'eroico poliziotto.
Eppure "eroe" è una parola che a un papà, a un figlio, a una moglie, non bastano a colmare la perdita di un padre, di un figlio, di un marito che aveva ancora una vita davanti e tanto amore da dare. E così quando un poliziotto si avvicina al papà di Domenico Zorzino, Giovanni, cercando di fargli coraggio, l'anziano non riesce a trattenere il dolore: «Eroe? Eroe? Anche troppo eroe! Non c'è più, Domenico, non c'è più. Solo questa è la realtà. È finito, è tutto finito».
Ma c'è anche un'altra famiglia che piangeva ieri. È quella di Valerio Buoso, che oltre al dolore per la perdita del proprio caro, deve fare i conti con il sacrificio estremo di Zorzino, che è morto cercando di salvarlo. Quell'uomo che tante volte era passato davanti alla loro casa mentre portava a passeggio le sue due amate cagnoline, Kyra e Nora. «È un doppio lutto per noi - pronuncia con un fil di voce Emanuela Buoso, sorella di Valerio - perché Domenico lo conoscevamo. E perché pensiamo al dolore di sua moglie e di suo figlio che resta senza un papà. So bene cosa vuol dire, sono rimasta vedova anche io, sola con una creatura di 13 anni».
Solo al pensiero a Emanuela si spezza la voce con un singhiozzo, incapace di trattenere le lacrime. «Ha avuto un malore - racconta ancora - andava là sull'argine solo per vedere le sue terre.

Doveva essere operato al cuore martedì. È stato un malore...» continua a ripetersi, quasi fosse una giustificazione. Quasi fosse una consolazione per non continuare a provare quell'inspiegabile senso di colpa per la morte anche di Zorzino. Come se qualcuno, a parte il destino, avesse davvero una colpa in una tragedia del genere.

 


LE AUTORITÀ
L'eco del gesto eroico del poliziotto è arrivato anche a Roma. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha scritto un messaggio al capo della polizia, Lamberto Giannini. «Ho appreso con profonda tristezza la notizia del decesso dell'assistente capo coordinatore della Polizia di Stato Domenico Zorzino, che, mentre era libero dal servizio, non ha esitato ad intervenire nel tentativo di soccorrere un automobilista, caduto con il proprio mezzo in un corso d'acqua in provincia di Padova. Nell'esprimere a lei e alla Polizia di Stato solidale vicinanza, la prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio». E Giannini stesso: «Zorzino un eroe, esempio di eccezionale altruismo». Infine il governatore Luca Zaia: «È un esempio di come l'impegno e la dedizione vadano ben oltre il proprio lavoro e non si esauriscano una volta tolta la divisa di ordinanza».

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