Va al pronto soccorso con un dolore al piede e viene dimesso, poi muore con la gamba in cancrena. Scatta l'esposto

Il 3 aprile l'anziano si recò al pronto soccorso di San Donà lamentando dolore e bruciore ad un piede, ma fu rimandato a casa

Va al pronto soccorso con un dolore al piede e viene dimesso, poi muore con la gamba in cancrena. Scatta l'esposto
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Mercoledì 18 Maggio 2022, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 04:56

MIRA - La prima volta si era recato in pronto soccorso a San Donà lo scorso 3 aprile, lamentando un dolore ad un piede al quale i sanitari non hanno dato troppo peso. Nel giro di 15 giorni le condizioni di un uomo di Mira sono però peggiorate, tanto che dopo altri due accessi in ospedale, a San Donà e Jesolo, i medici dell'ospedale dell'Angelo accertarono una necrosi in stato avanzato, con necessità di amputare la gamba dell'uomo. Operazione che però non fu eseguita a causa dell'età avanzata del paziente, il quale fu curato soltanto con antibiotici. Il 1° maggio l'anziano è deceduto.

L'ESPOSTO  - I parenti della vittima vogliono accertare se nel decesso del loro caro vi siano responsabilità da parte dei sanitari e il loro legale, l'avvocato Giorgio Caldera, ha presentato un esposto in Procura, affinché sia avviata un'inchiesta. E così, ieri mattina, il sostituto procuratore Giovanni Zorzi ha disposto l'autopsia sul corpo dell'anziano, affidando l'incarico al professor Guido Viel che darà corso all'esame oggi, nell'obitorio dell'Ospedale dell'Angelo di Mestre. Il figlio della vittima ha nominato quale consulente tecnico di parte è il dottor Gianni Barbuti. Il procedimento penale è attualmente iscritto a carico di ignoti: il magistrato, infatti, attende l'esito dell'autopsia per capire se l'accaduto possa essere in qualche modo l'esito di qualche errore o mancanza da parte dei sanitari che hanno visitato il novantatreenne fin dall'inizio di aprile.

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L'anziano, residente a Mira, era momentaneamente domiciliato a Jesolo, in attesa che si concludessero i lavori di ristrutturazione della sua abitazione. Il 3 aprile si recò al pronto soccorso dell'ospedale di San Donà lamentando dolore e bruciore ad un piede, ma fu rimandato a casa. Le sue condizioni peggiorarono e il 5 aprile l'uomo ritornò in pronto soccorso, dove fu sottoposto ad un eco doppler. Il 7 aprile tornò al pronto soccorso di San Donà per ulteriori esami e l'11 aprile fu portato dal figlio a Jesolo perché i dolori continuavano ad aumentare. Soltanto a questo punto l'anziano fu inviato a Mestre per un consulto chirurgo vascolare. Ma ormai la necrosi era in stato avanzato. (gla)

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