Dj Fabo e Cappato, Consulta rinvia: «Decida il Parlamento sul fine vita»

Dj Fabo, la Consulta rinvia sentenza al 2019
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Mercoledì 24 Ottobre 2018, 18:46 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 11:56

La sentenza della Corte costituzionale sulla questione che riguarda l'aiuto al suicidio legata al caso di Marco Cappato e dj Fabo slitta al 2019.

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L'attuale assetto normativo sul fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti. Per consentire in primo luogo al Parlamento di intervenire con un'appropriata disciplina, la Corte Costituzionale ha deciso di rinviare la trattazione della questione di costituzionalità dell'articolo 580 codice penale, sull'aiuto al suicidio, all'udienza del 24 settembre 2019. 

 


La Corte costituzionale nel rendere nota la decisione presa in camera di consiglio sulla questione relativa all'aiuto al suicidio specifica che la relativa ordinanza sarà depositata a breve. E resta ovviamente sospeso il processo a quo, ossia il procedimento nei confronti di Marco Cappato di fronte alla corte d'assise di Milano, che aveva inviato gli atti alla Consulta. La questione di legittimità sull'art. 580 del codice penale era infatti stata sollevata dalla Corte d'Assise milanese nell'ambito del processo a Cappato, imputato di aiuto al suicidio, per aver accompagnato in una clinica svizzera, dove scelse di morire, dj Fabo.

La vicenda alla base della questione di cui la Consulta si sta occupando è quella di Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, che a causa di un incidente divenne tetraplegico, cieco e non più autosufficiente, e nel febbraio 2017 decise di ricorrere al suicidio assistito. Cappato, esponente dei Radicali e dell'associazione Luca Coscioni, lo accompagnò in una clinica svizzera e poi si autodenunciò.

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