Dinanzi a uno schieramento in armi di reparti dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il generale Graziano, all'atto della conclusione di circa 44 mesi di responsabilità alla guida dello strumento militare, salutando le donne e gli uomini delle Fiorze armate ha sottolineato che «l'Italia è un Paese di riferimento per la Nato e membro attivo per le Nazioni unite e tale ruolo ci pone nelle condizioni di poter partecipare da protagonisti a tutti i meccanismi e i progetti di interesse che si sviluppano nell'arena internazionale. La mia esperienza da Capo di Stato Maggiore della Difesa mi lascia, anzitutto, una ferma consapevolezza: quella di aver avuto il privilegio di guidare sul campo i migliori soldati del Mondo».
Il generale Graziano assumerà, già da domani a Bruxelles, il prestigioso incarico di presidente del Comitato militare dell'Unione Europea. Quale massima autorità militare dell'Unione europea è atteso da molte sfide volte al rafforzamento della dimensione di difesa e sicurezza del continente, nell'ambito della Pesco (Cooperazione strutturata e permanente nel campo della Difesa) e anche con l'obiettivo di migliorare e rafforzare la cooperazione Nato-Ue, strumento fondamentale per fornire una risposta efficace e collettiva alle attuali minacce alla sicurezza, prima tra tutte il terrorismo internazionale.
Vecciarelli, come responsabile dell'area tecnico-operativa della Difesa e dell'impiego dello strumento militare nazionale, si troverà alla guida di circa 180.000 uomini e donne delle Forze Armate, quotidianamente impiegati nelle operazioni, in Italia e all'estero, che vedono oggi il nostro Paese schierare i propri militari in 40 missioni, condotte in 24 paesi/aree geografiche.
Tale impegno è finalizzato a fronteggiare le sfide alla sicurezza provenienti da due archi di crisi e instabilità: uno a Sud, che dal Medio Oriente investe la sponda nordafricana e la fascia sub-sahariana ed uno ad Est, che dal Baltico abbraccia il Mar Nero e il Mediterraneo orientale.
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