David di Michelangelo, il tribunale di Firenze dice «Sì» al diritto d'immagine dell'opera d'arte

La Galleria dell'Accademia vince la causa contro una casa editrice che aveva usato l'opera senza pagare il canone: la sentenza va oltre e stabilisce l'esistenza del diritto all'immagine dei beni culturali

David di Michelangelo, il tribunale di Firenze dice «Sì» al diritto d'immagine dell'opera d'arte
di Laura Larcan
4 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Maggio 2023, 16:41

Il David di Michelangelo potrebbe davvero fare la differenza per il destino dei beni culturali italiani. Il Buonarroti ne andrebbe ancora più fiero.

Licenziata per aver mostrato il David agli studenti, l'ex preside premiata dal sindaco di Firenze Nardella

La svolta arriva dopo l’innovativa sentenza del Tribunale di Firenze sempre più all'avanguardia in fatto di decisioni esemplari nel campo dell'arte. Non solo ha tutelato l'uso dell'immagine della statua capolavoro di Michelangelo per usi non autorizzati a fini commeciali, ma ha stabilito anche l'esistenza del diritto d'immagini per i beni culturali italiani. Un precedente che ora potrebbe aprira la strada alla tutela del diritto d'immagine dal Colosseo a Pompei, dalla Fontana di Trevi al Ponte Rialto di Venezia. Soddisfatto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano«Apprezzo la sentenza del Tribunale di Firenze sul David di Michelangelo, che riconosce il principio di un diritto all’immagine per i beni culturali. In generale, senza entrare nei dettagli del dispositivo che non conosco, si deve affermare che l’utilizzo a fini commerciali per i beni culturali va pagato mentre deve essere gratuito per le immagini a fini didattici e di studio. Conforta che i giudici la pensino come il Ministero della cultura»

I fatti nel dettaglio. La Galleria dell'Accademia, che custodisce il David, ha vinto la causa (intentata con i tecnici dell’Avvocatura dello Stato di Firenze) contro «una famosa casa editrice», che ha usato l'immagine del David senza autorizzazione e senza pagare alcun canone, pubblicando sulla copertina di una propria rivista la scultura modificata col meccanismo della cartotecnica lenticolare e quindi sovrapposta all'immagine di un modello, il tutto in chiave apertamente pubblicitaria.

«La Galleria dell’Accademia di Firenze vince un’altra fondamentale causa - commenta la direttrice Cecilie Hollberg, promotrice dell’azione civile - il Tribunale di Firenze riconosce l’esistenza del diritto all’immagine dei beni culturali. E' la prima sentenza di merito che pone il nostro ordinamento all'avanguardia nel campo della tutela del patrimonio culturale». «Un altro grande traguardo. Ormai è stato affermato un principio che esula dal singolo caso” dichiara con grande soddisfazione la Hollberg. Il Museo ora dovrebbe incassare 50mila euro.

Era il luglio 2020 quando la rivista GQ uscì con una copertina molto "artistica".  Una sorta di oleogramma dove da una parte si vedeva il David e dall’altra un modello simile.

L'effetto era indubbiamente suggestivo, ma alle spalle, secondo il Museo e le tesi avanzate dall'Avvocatura di Stato, poi accolte dal Tribunale, non aveva alcuna autorizzazione. 

Il Tribunale di Firenze ha così riconosciuto che la riproduzione non autorizzata dell’immagine del David di Michelangelo ha determinato un danno di carattere patrimoniale, legato al mancato pagamento del canone per l’uso del bene (e calcolato in 20mila euro così come da tariffario del Museo), ma soprattutto un danno di natura non patrimoniale, quantificato in 30mila euro, poiché la società editoriale con la tecnica lenticolare «ha insidiosamente e maliziosamente accostato l’immagine del David di Michelangelo a quella di un modello, così svilendo, offuscando, mortificando, umiliando l’alto valore simbolico ed identitario dell’opera d’arte ed asservendo la stessa a finalità pubblicitarie e di promozione editoriale».

Il passaggio chiave, inoltre, sta anche nel fatto che il Tribunale di Firenze - accogliendo le tesi sostenute dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Firenze - ha affermato che l’immagine dei beni culturali è espressione dell’identità culturale della Nazione e della sua memoria storica da tutelare. Ecco perché il David di Michelangelo potrebbe davvero fare la differenza sul diritto di immagine dell'opera d'arte italiana. E' la seconda e decisiva conquista, dopo la ormai storica battaglia vinta in aula di tribunale dalla direttrice Hollberg contro i bagarini nel 2017 che usavano l’immagine del David a fini commerciali senza il permesso dalla Galleria dell’Accademia di Firenze. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA