Un uomo vestito di nero, con uno zaino chiaro, probabilmente giallo, in spalla e il cappuccio della felpa a coprire il volto. Potrebbe essere questo l'identikit dell'assassino dell'arbitro Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta, uccisi lunedì sera a Lecce a furia di coltellate. La svolta sulle indagini arriverebbe dalle telecamere di via Rudiae, da cui arriva la preziosa descrizione. A complicare il quadro tuttavia la scarsa nitidezza delle immagini e il fatto che il soggetto venga ripreso esclusivamente di spalle.
Daniele De Santis, a Lecce è caccia al killer: «Nel cortile biglietti sporchi di sangue»
A guidare gli investigatori c'è sempre la pista passionale, quella di un pretendente la cui corte è stata respinta da Eleonora, ma i punti di domanda abbondano e in questo momento non ci si può permettere di scartare alcuna ipotesi. Tra le piste seguite, infatti, c'è anche la professione di De Santis, che era arbitro, ma anche amministratore di condominio. Qualcosa in più si spera verrà fuori dall'analisi dei computer dei ragazzi uccisi, sequestrati insieme ai cellulari. Le forze dell'ordine confidano che la chiave per risalire all'identità dell'autore possa essere nascosta magari dentro una mail o in uno scambio di messaggi.
Prima dell'inizio di Monopoli-Modena, la società ha consegnato agli ufficiali di gara un mazzo di fiori in memoria dell'arbitro Daniele De Santis, tragicamente scomparso a soli 30 anni, designato come IV uomo nel match di ieri. pic.twitter.com/OeptCpaBaM
— S.S. Monopoli 1966 (@MonopoliCalcio) September 24, 2020