L'11 luglio 2019 Alessio D'Antonio e suo cugino Simone D'Antonio, di 11 e 12 anni, sono strati travolti e uccisi da un Suv in via IV Aprile a Vittoria, in provincia di Ragusa. I due bimbi stavano giocando sul marciapiede davanti casa quando l'auto guidata da Rosario Greco gli è piombata addosso, uccidendoli sul colpo. A distanza di tre anni l'uomo, arrestato per omicidio stradale, è stato scarcerato e si trova ai domiciliari nella sua abitazione di Vittoria. Alla notizia la rabbia dei genitori di Alessio e Simone è esplosa: «Siamo distrutti, ma che giustizia è questa? È uno schifo. Si chiama ingiustizia, non giustizia. A meno di un mese dai tre anni dalla morte di Alessio e Simone, chi li ha investiti quella notte riducendoli a poltiglia, è fuori dal carcere. Solo noi, noi genitori, abbiamo l’ergastolo».
Il tweet di Salvini: «Intervenga Mattarella»
Il leader della Lega, Matteo Salvini, in un tweet ha chiesto l'intervento del presidente della Repubblica: «Una vergogna, una schifezza.
La Corte di Cassazione, lo scorso marzo, ha annullato con rinvio la sentenza d’appello di condanna a 9 anni di reclusione per Rosario Greco. Il processo è da rifare, Greco è stato posto agli arresti domiciliari e ha lasciato il carcere.
«È incredibile. Siamo senza parole - commentano amaramente i D’Antonio con l'Agi - . Ci siamo affidati alla giustizia, non possiamo pensare che a meno di tre anni dalla strage che ci tolse i nostri figli, oggi questo delinquente sia fuori dalla galera. Non ci possiamo pensare. È questa la giustizia che lo Stato italiano riconosce a noi genitori? Tre anni di carcere per aver trucidato due bambini? Chiediamo una mobilitazione civile, chiediamo ai giudici di non negarci quella giustizia in cui credevamo perché - concludono -, altrimenti, solo la nostra condanna sarà a vita».