Prende 94 alla maturità: «È poco». E i giudici del Tar le danno ragione

Prende 94 alla maturità: «È poco». E i giudici del Tar le danno ragione
di Angela Pederiva
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Giovedì 5 Luglio 2018, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 11:05
Chissà quanti maturandi, fra quelli impegnati in questi giorni negli orali, firmerebbero per un voto così: 94/100. Ma una studentessa di Mestre non si è accontentata di questo giudizio, riportato giusto un anno fa al termine dell'esame di Stato. E il Tar del Veneto le ha dato ragione, accogliendo il suo ricorso contro le conclusioni della commissione e disponendo che la valutazione venga rinnovata, in riferimento alle due prove scritte in cui la ragazza si aspettava di ottenere il massimo.

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Al centro della vicenda, che da scolastica è diventata giudiziaria, sono i documenti della sessione d'esame del 2017. Secondo quanto risulta dal verbale del 1° luglio, la commissione esaminatrice dell'Istituto tecnico commerciale Foscari aveva assegnato a Giulia Bortolozzo il voto finale di 94  centesimi. Troppo pochi secondo la giovane, che assistita dall'avvocato Marco Tiffi aveva deciso di impugnare non
solo quella valutazione, ma anche gli elaborati della prima e della seconda materia. Secondo quanto riassume il Tribunale amministrativo regionale, erano due le doglianze formulate dalla neo-matura. La prima: la 19enne avrebbe raggiunto «un encomiabile rendimento scolastico», comprovato dall'accumulo di 25 crediti scolastici e formativi, cioè il massimo previsto, «e ciononostante non avrebbe ottenuto nelle prove d'esame il punteggio totale di 70/100» bensì solo di 69, soglia insufficiente per ottenere il bonus integrativo fino a 5 punti. La seconda: i giudizi sulle prove di Italiano ed Economia Aziendale «sarebbero affetti da contraddittorietà, per il contrasto evidente tra l'esito dell'esame ed il profilo di eccellenza dell'alunna», tanto più perché le contestazioni dei professori non sarebbero state adeguatamente chiarite. 
LE MOTIVAZIONIEntrambi i rilievi sono stati sostanzialmente accolti dai giudici, che hanno anche respinto l'eccezione del ministero dell'Istruzione sulla presunta carenza di interesse di Bortolozzo all'accoglimento del ricorso, in virtù del «vantaggio morale» e delle «maggiori chances di carriera» comportati da un eventuale voto più alto. Per quanto riguarda la presunta «insufficiente correttezza formale» del tema di italiano, la copia del manoscritto «reca taluni segni che nulla spiegano sulle imperfezioni formali ascritte all'elaborato stesso». Quanto alla prova di Economia Aziendale, per il Tar non sono corrette le censure degli insegnanti, quando hanno sostenuto che non fosse abbastanza originale e interdisciplinare: da un lato «non si riesce a comprendere in cosa consista il parametro dell'originalità applicato ad una prova di spiccato carattere tecnico e matematico» e dall'altro «non emerge che gli studenti siano stati resi edotti, in sede di traccia del testo d'esame, della necessità di procedere con un approccio interdisciplinare e, ad avviso del Collegio, si tratta di un'omissione significativa». Inoltre per i magistrati «non si riesce a comprendere se l'esercizio facoltativo» eseguito dalla ragazza «sia stato tenuto in considerazione e in che modo». 
NUOVO GIUDIZIOTutte motivazioni per cui gli atti impugnati sono stati annullati e la valutazione dovrà essere ripetuta, anche se «con esclusivo riferimento ai profili critici evidenziati». Se dopo questo nuovo giudizio alla giovane verrà attribuito un punteggio complessivo pari o superiore a 70/100, «la Commissione dovrà, altresì, pronunciarsi sulla possibilità di concederle il punteggio integrativo fino al massimo di numero 5 punti». È proprio vero che gli esami non finiscono ma...
 
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