Al ristorante cartello choc contro i disabili: «Ci hanno fatto un esposto, mo...idi»

Al ristorante cartello choc contro i disabili: «Ci hanno fatto un esposto, mo...idi». Bufera su Facebook
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Lunedì 11 Novembre 2019, 17:07

Un cartello choc che offendeva i disabili all’esterno del ristorante, con tanto di condivisione sulla pagina Facebook: accade a Livorno al ristorante ‘Stuzzicheria di mare’, che davanti alle accuse e a un esposto dei residenti riguardo una pedana esterna, ha ribattuto difendendone la legalità. Ma lo ha fatto con un cartello, appunto, completamente fuori luogo.

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Nel cartello si legge: «Secondo alcuni mo…idi autoctoni (che hanno pensato bene di fare un esposto) noi della Stuzzicheria di mare avremmo fatto costruire una pedala di tale fatta senza avere preventivamente regolare permesso rilasciato dal Comune di Livorno (e sicuramente non gratuito). Ora il rammarico che noi abbiamo è questo - aggiunge il cartello  - purtroppo circa 50-60 anni fa la scienza medica non aveva ancora inventato il TRI TEST e l’AMNIOCENTESI, altrimento avremmo volentieri consigliato ai genitori di cui sopra di farla bene e magari ripetere l’esame,e  poi visti i miserevoli risultati non farne di proprio di nulla!».
 


La frase sul tri test e sull’amniocentesi, due comunissimi test per la diagnosi prenatale, sono due chiari riferimenti alla sindrome di Down e alla disabilità (come già nella prima riga del cartello). Il Comune di Livorno ha preso le distanze dal messaggio, offensivo nei confronti dei disabili: su Facebook tanti erano stati i commenti di indignazione nei confronti dei gestori della pagina del ristorante, che si trova nel quartiere Venezia. Il post era stato poi rimosso.



Tuttavia il Comune è intervenuto, con una nota, per condannare l'iniziativa. «L'Amministrazione comunale tutta - si legge - si unisce allo sconcerto a cui hanno dato voce, in queste ore, tante persone colpite dal vergognoso messaggio che è apparso fuori da un locale della Venezia». «È inaccettabile - prosegue la nota - che la condizione di disabilità sia evocata da qualcuno come un'offesa. Vogliamo condannare senza appello comportamenti come questi, che ci confermano la necessità di portare avanti un impegno forte e deciso per superare stereotipi e pregiudizi insopportabili».

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