De Benedetti attacca Meloni e il governo: «Incompetenti e dementi». È bufera, Paola Ferrari (sposata col figlio) si dissocia

De Benedetti attacca Meloni e il governo: «Incompetenti e dementi». È bufera, Paola Ferrari (sposata col figlio) si dissocia
di Redazione Web
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Domenica 2 Aprile 2023, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 17:35

È uno scontro durissimo quello tra Carlo De Benedetti e la maggioranza di governo, dopo le parole contro la premier Giorgia Meloni pronunciate ieri nel corso del Festival del quotidiano Domani a Modena. L'ex editore di Repubblica aveva attaccato l'esecutivo accusandolo di «incompetenza» e «demenza», parole che hanno scatenato l'ira di diversi esponenti del centrodestra e anche un noto volto tv Rai, Paola Ferrari, peraltro imparentata con lo stesso De Benedetti (è sposata con il figlio).

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Paola Ferrari: «Mi dissocio da mio suocero»

«Voglio prendere totalmente le distanze da quello che è stato detto dall'ingegnere Carlo De Benedetti, che è il nonno dei miei figli, perché sono parole estremamente gravi che mi hanno profondamente turbato, dette nei confronti del Presidente del Consiglio e in modo particolare, ma non solo, di una donna», ha detto la Ferrari. «Io con la famiglia di mio marito ho un rapporto molto distante da parecchi anni, ma comunque certe cose mi feriscono - tuona la Ferrari -. Trovo molto grave usare questi termini, che offendono la persona ma anche le istituzioni italiane per la carica che Giorgia Meloni ricopre, e anche tutti gli italiani che la hanno votata».

«Voglio esprimere a Giorgia Meloni tutta la mia solidarietà e tutto il mio profondo dispiacere per le parole che le sono state rivolte», dice la Ferrari, che è sposata con il figlio dell'ingegner De Benedetti, l'imprenditore Marco, prosegue: «Mi dissocio completamente, prendo totalmente le distanze. Penso che il rispetto nei confronti dell'avversario politico sia determinante, quindi mi sento anche io offesa. Parole disgustose, gravi, offensive e inopportune, anche perché l'avversario politico va sempre rispettato».

Cosa aveva detto De Benedetti

«Questa è una destra che ha una caratteristica primaria, l'incompetenza. Al di là delle posizioni che possono dividere opinioni anche molto distanti, si pretende che un numero ristretto di cittadini, chiamato a governare, porti delle competenze», erano state le parole dell'editore di Domani nel corso di un dibattito con la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un'iniziativa del quotidiano. «Questi sono, prima di tutto, degli incompetenti. Poi sono in gran parte degli ignoranti. Poi sono in gran parte delle persone che non capiscono neanche quello che dicono».

«Faccio solo un esempio. Quella figurina del nostro primo ministro - ha continuato De Benedetti -, quando esce da una riunione a Bruxelles, dice che è soddisfatta, ma non si rende conto che la stanno a sentire anche i burocrati di Bruxelles. Se è soddisfatta, e invece sui migranti non è avvenuto nulla al Consiglio europeo, allora vuol dire che si può fare qualsiasi cosa con l'Italia. È autolesionista uscire e dirsi soddisfatti, dire che è stato un Consiglio storico, quando non ha ottenuto nulla».

«Sull'immigrazione non è successo nulla al Consiglio europeo, e questo - ha continuato l'editore - mette l'Italia in posizione di debolezza: vista dalla parte degli altri Paesi europei, vuol dire che basta darle niente che lei è soddisfatta.

Questo dimostra demenza. È contro il suo stesso interesse e quello del nostro Paese». «È una destra che, oltre a incompetenza e ignoranza, si riduce a distrarre la gente con delle manifestazioni imbarazzanti», ha detto ancora, definendo «baracconate» quanto avvenuto alla festa dell'Aeronautica. De Benedetti ha poi rivolto «una invocazione» a Schlein: «Ci liberi al più presto da questa massa di incompetenti». 

Le parole di Crosetto, Gasparri e La Porta

«Un ex cittadino italiano, oggi svizzero certamente per nobili motivi, ha insultato il Presidente del Consiglio con i seguenti epiteti: figurina, fenomeno da baraccone e demente. Per lui, se non riesci a farti prestare, senza garanzie, almeno 1 miliardo da MPS, non vali nulla», scrive sul suo profilo Twitter il ministro della Difesa Guido Crosetto. «Secondo il corrotto De Benedetti Giorgia Meloni è pericolosa perché incompetente. Lo inviterei a studiare i risultati ottenuti in appena pochi mesi dal governo che con giudizio il presidente del Consiglio guida. Se proprio si sente a disagio in Italia può esiliare volontariamente in Svizzera, dove ha la residenza. Noi non lo tratterremo di certo. Personaggi come lui che hanno mosso i fili di certa politica come burattinai non ci mancheranno di certo. Se poi, secondo De Benedetti, a liberarci deve essere Elly Schlein, quella che difende gli ecovandali di Ultima Generazione, stiamo messi davvero molto male», dichiara la deputata di Fratelli d'Italia Chiara La Porta.

«È incredibile il conformismo di gran parte del mondo dell'informazione italiana. Se un esponente del centrodestra dice qualcosa di non gradito si aprono polemiche colossali, pagine e pagine su questa o su quella virgola. Se De Benedetti dà del 'demente' al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni quasi tutti tacciono. È una vergogna. Questo modo di gestire la comunicazione è spregevole e offende tutto il mondo del giornalismo al quale appartengo da decenni. De Benedetti pare abbia licenza di insulto nei confronti del Presidente del Consiglio, altri vengono crocifissi per qualsiasi ragione». Così il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI). 

«De Benedetti - continua - è un personaggio inqualificabile. Un autentico provocatore. Basta vedere cosa ha detto dei suoi figli. Ma il problema non è De Benedetti, sul quale la storia ha già espresso il giudizio che merita un personaggio simile. Il problema è l'informazione taciturna di fronte a questi atteggiamenti offensivi e intollerabili. Un mondo in cui troppi vivono in ginocchio. Peggiori di De Benedetti sono i fantocci silenti. E alcuni del resto sono stati a lungo suoi dipendenti e scrivono editoriali di fuoco contro questo e contro quello. Anche oggi se ne trovano sui giornali. Ma uomini si nasce, nanetti alla corte di De Benedetti si diventa».

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