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Ma le presunte avances, racconta TorinoToday, sarebbero in realtà un pretesto: la giovane infatti poco meno di due anni fa aveva un precedente di aggressione nei confronti di un uomo. Accadde a Managua (Nicaragua), dove Elis aveva lanciato acido contro un prete, Mario Guevara, vicario della cattedrale: il religioso era rimasto sfregiato in volto e la russa aveva detto di averlo fatto perché «indotta dal diavolo».
Per quella storia era stata condannata a otto anni di carcere nel maggio 2019, ma scarcerata per scontare la pena ai domiciliari era scappata arrivando in Italia. Qui aveva ottenuto lo status di rifugiata perché perseguitata in Russia, per la sua appartenenza ai movimenti femministi. La 25enne, che dovrà affrontare il processo per tentato omicidio ai danni del barista, potrebbe dunque essere estradata in Nicaragua dove deve scontare la pena.
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