Ed in effetti tra le numerose «cartelle pazze» inviate dall'ente di riscossione questa le supera tutte perché, oltre alla somma esorbitante, l'invito a pagare era accompagnato non solo dalla pretesa di un versamento entro cinque giorni dalla ricezione, ma addirittura da un bollettino postale prestampato. Come se si potesse legalmente pagare in contanti presso un qualsiasi ufficio postale una cifra del genere. Il contribuente, a quel punto, tra l'infuriato e l'incredulo, ha consultato il proprio commercialista a cui ha affidato l'onere di ottenere una risposta da Equitalia: «Fortunatamente non sono un tipo impressionabile - ha dichiarato M.L. - né soffro di cuore. E sono del tutto sicuro che si tratti di un macroscopico errore. Anche perché se possedessi una cifra del genere non starei certo qui a continuare a lavorare. Ma mi chiedo se chi ha inviato quella cartella si sia reso conto di cosa stesse facendo. Se fosse giunta ad un anziano magari con problemi di cuore? Ora attendo una risposta da Equitalia».
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