Cibo donato dalla Croce Rossa a Pordenone: i volontari lo portano a casa, ma la famiglia straniera getta tutto fra i rifiuti

Cibo donato dalla Croce Rossa: i volontari lo portano a casa, ma la famiglia getta tutto fra i rifiuti
di Susanna Salvador
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Martedì 28 Settembre 2021, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 13:55

Diverse confezioni di zucchero, farina, passata di pomodoro, come pure pane, pasta, fette biscottate e biscotti, oltre ad alimenti vegetali confezionati, sono stati gettati in un cassonetto dei rifiuti. Erano all'interno delle stesse borse con le quali i volontari della Croce rossa li avevano portati a una famiglia straniera che risiede in un quartiere periferico di Pordenone. A testimoniare l'accaduto sono le fotografie scattate da una persona che aveva già notato in altre occasioni il medesimo comportamento indicibile e scorretto di questa famiglia e che, con le prove in mano, ha segnalato l'accaduto alla Caritas. Dopo qualche indagine, così è stata definita da un volontario, è emerso che non si trattava di borse spesa della Caritas, ma della Croce rossa italiana. E la segnalazione è stata accolta con stupore e rabbia da chi opera gratuitamente, impegnando tempo e idee, per aiutare famiglie e persone in difficoltà economiche. E vedere gettati via alimenti che sarebbero potuti andare ad altre persone, fa discutere e pensare non poco.


Sono circa 250 i nuclei, familiari o singoli, che sono seguiti da Caritas e Cri.

Ad alcuni vengono consegnate le borse spesa già confezionate, altri ancora si recano all'Emporio solidale dove possono fare la spesa gratuitamente, scegliendo gli alimenti che più si addicono alla loro tipo di alimentazione. Spesso, infatti, soprattutto gli stranieri, non utilizzano il cibo che quotidianamente mettiamo sulle nostre tavole. Particolare che, però, non giustifica assolutamente quanto denunciato attraverso le fotografie. Uno smacco per i volontari e per chi fatica a sbarcare il lunario e ad arrivare a fine mese. Come alcuni pensionati che non riescono a pagare bollette e spesa e si recano all'emporio per chiedere del cibo, ma anche persone che si sono separate, che hanno perso il lavoro. O famiglie monoreddito che con due figli e un affitto da pagare, certamente devono fare i salti mortali per vivere con 1.000 o 1.200 euro il mese. E certamente non avrebbero gettato via quel ben di dio. O, perlomeno, lo avrebbero restituito invece di buttarlo tra i rifiuti.

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