Cresce la persecuzione contro i cristiani in tutto il mondo: 360 milioni

Cresce la persecuzione contro i cristiani in tutto il mondo: 360 milioni
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Venerdì 21 Gennaio 2022, 10:51

Cresce il numero di cristiani perseguitati nel mondo. Mai, come questo anno, si è toccato a livello globale un numero così elevato. In totale sono 360 milioni. A pubblicare un dettagliato report, la Wwl "la World Watch List 2022" è la onlus Porte Aperte. Questo lavoro analizza la condizione dei cristiani nei 50 paesi dove vengono privati dei più elementari diritti, discriminati, torturati e uccisi. 

Quest’anno si registra il più alto livello di persecuzione da quando la Wwl è stata pubblicata per la prima volta, 29 anni fa.  Salgono ad oltre 360 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede. A livello mondiale un cristiano ogni 7 è toccato da questo fenomeno, che divisi in macro-aree geografiche diventano: 1 cristiano ogni 5 in Africa; 2 cristiani ogni 5 in Asia e 1 ogni 15 in America Latina. La ricerca di Porte Aperte abbraccia 4 tipologie di comunità cristiana: La comunità di espatriati o di immigrati, le chiese storiche (come i cattolici, gli ortodossi e le chiese protestanti tradizionali), le comunità protestanti non tradizionali (come gli evangelici, i battisti, i pentecostali e tutti gli altri gruppi di cristiani che non sono inclusi nelle prime tre categorie) e la comunità di convertiti al cristianesimo (dall’islam, dall’induismo ecc. spesso i più colpiti dalla persecuzione).

I luogo più pericoloso al mondo dove essere cristiani è l’Afghanistan, per venti anni era stata la Corea del Nord, la quale ricopre ora il secondo posto. La presa di potere dei talebani e la crisi derivata fanno da propulsore alla violazione delle libertà fondamentali in questo Paese. Lo studio di Porte Aperte dipinge un quadro scioccante della vita della piccola e nascosta comunità cristiana in Afghanistan: gli uomini cristiani vanno quasi certamente incontro alla morte, se la loro fede viene scoperta; le donne e le ragazze possono evitare la morte, ma per essere date in moglie come “bottino di guerra” a giovani combattenti talebani. Altre vengono violentate e poi sottoposte alla tratta; il nuovo governo talebano ha ottenuto l’accesso a documenti che hanno contribuito all’identificazione di cristiani afgani, spesso arrestati al fine di scovare reti di cristiani e poi uccisi.  In un simile contesto gran parte della popolazione cristiana è scappata nelle regioni rurali o nei campi profughi delle nazioni vicine, tutte presenti nella Wwl perché ostili ai cristiani.

A causa di una nuova legge contro il pensiero reazionario, la Corea del Nord ha visto un aumento del numero di cristiani arrestati e delle chiese in casa chiuse. L’arresto significa inevitabilmente imprigionamento in uno dei brutali “campi di rieducazione” della nazione, dai quali pochi escono vivi.

Nelle prime 5 posizioni, ci sono 4 nazioni islamiche, come evidenza del fatto che l’oppressione islamica rimane una delle fonti principali di intolleranza anticristiana: Afghanistan (1°), Somalia (3°), Libia (4°) e Yemen (5°).

Per la precisione, come emerge dal report, le fonti di persecuzione sono connesse a una società islamica tribale radicalizzata, all’estremismo attivo e all’instabilità endemica di questi paesi: la fede cristiana va vissuta nel segreto e se scoperti (specie se ex-musulmani) rischiano anche la morte. L’Eritrea rimane stabile (6°), mentre la Nigeria sale ancora (7°), confermandosi la nazione dove si uccidono più cristiani al mondo, sebbene gli USA l’abbiano rimossa dalla lista delle nazioni preoccupanti dal punto di vista della libertà religiosa. 

L’Iran (9°) non si smentisce, rimane tra le nazioni dove la vita della chiesa è più difficile: costretti ad incontrarsi in piccoli gruppi clandestini in casa, i cristiani e le chiese sono percepiti come minacce al regime islamico e, come in tutti i succitati paesi islamici, i convertiti al cristianesimo sono esposti a maggiori rischi.

Il recente report di Porte Aperte sull’India (°10), dal titolo “Bugie Distruttive” , descrive una nazione sempre più influenzata dall’ideologia nazionalista induista, secondo la quale essere indiano significa essere indù. L’ondata di violenza contro cristiani e altre minoranze religiose da parte di bande di vigilanti è stata ignorata o addirittura incoraggiata da parte di leader politici indiani, e accompagnata da un’impennata di misinformazione e propaganda sui principali mezzi di comunicazione e social media.

Le uccisioni di cristiani per motivi legati alla fede sono aumentate da 4.761 casi registrati nella Wwl 2021 a 5.898 della Wwl 2022: ricordiamo che queste statistiche vanno ritenute “conservative”. L’Africa Sub-Sahariana e in particolare la Nigeria ne comprendono la maggior parte. Il numero totale di chiese attaccate è aumentato da 4.488 (Wwl 2021) a 5.110 (Wwl 2022); le detenzioni e gli arresti sono aumentati del 44% rispetto alla Wwl 2021, arrivando a 6.175 casi, di cui 1.315 nella sola India. Tuttavia, anche se la violenza attira maggiormente l’attenzione, l’inesorabile pressione, fatta di vessazioni quotidiane, affrontata dalle comunità cristiane è altrettanto devastante, e anch’essa in costante aumento. Questa pressione si esprime in una miriade di forme, sia velate che palesi: discriminazione sul lavoro, pressioni per rinunciare alla propria fede da parte dei membri della famiglia, essere gli ultimi della fila per gli aiuti e le medicine (in particolare durante il Covid), una burocrazia che impedisce l'autorizzazione delle chiese, e molto altro.

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