Covid Veneto, 2.223 nuovi casi e 21 morti in 24 ore. Zaia: «Piazze piene ci porteranno in zona arancione»

Covid Veneto, 2.223 nuovi casi e 21 morti in 24 ore. Zaia: «Piazze piene ci porteranno in zona arancione»
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Lunedì 9 Novembre 2020, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 13:43

Covid, il bollettino del Veneto rileva che sono 2.223 i nuovi casi, con 21 decessi, nelle ultime 24 ore. E il governatore Luca Zaia annuncia: «Da domani via ai test rapidi». Con i 2.223 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Veneto nelle ultime 24 ore sale a oltre quota 80 mila (81.492) il totale dei casi dall'inizio pandemia. Il bollettino regionale segnala 53.145 contagiati attuali. Si segnalano inoltre 21 decessi in più rispetto a ieri, con il totale a 2.595. Negli ospedali si registrano 113 nuovi ricoveri nei reparti non critici (totale 1.580), e 10 nelle terapie intensive, con totale a 203.

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Zaia: «Da domani test rapidi nel dato tamponi»

 

«Da domani il Veneto inserirà anche i test rapidi nel numero dei tamponi per il Covid - attualmente comprende solo i molecolari - perchè sono migliaia ogni giorno, altrimenti il dato ci penalizza rispetto ai positivi».

Lo ha annunciato il governatore Luca Zaia. In Veneto, mediamente, vengono effettuati circa 20.000 tamponi molecolari al giorno, e circa 10.000 test rapidi.

«In Veneto c'è tensione ospedaliera»

«Sono 113 i nuovi ricoverati in Veneto nelle ultime 24 ore, per un totale di 1.580 posti letto occupati da malati Covid. Nelle terapie intensive si contano 10 pazienti in più per un totale 203». Lo ha reso noto il governatore Luca Zaia nel corso del punto stampa. «La tensione si sente a livello ospedaliero, la crescita c'è ma non è esponenziale. Le nostre 1.000 postazioni di intensiva sono pronte, ma il vero tema è il personale» ha spiegato.

«Assembramenti ci porteranno in fascia arancione»

 

«Gli assembramenti ci porteranno in fascia arancione». Non ha dubbi il presidente del Veneto Luca Zaia che oggi nel corso della conferenza stampa ha criticato aspramente quanto avvenuto nello scorso week end «con piazze piene di gente, con persone anche senza mascherina». «Siamo sommersi da segnalazioni di veneti su quanto avvenuto nel week end: non è possibile che ci sia qualcuno che pensa che questo non è un problema della comunità ma è un problema del singolo. Se passa questo principio finiamo nei guai», ha ammonito. E ancora: «Ho l'obbligo di portare all'attenzione dell'opinione pubblica il grido d'allarme dei medici: abbiamo avuto 2.500 morti è come se un intero paese del Veneto se ne fosse andato», ha stigmatizzato. «Il mio appello è ai giovani a fare squadra e a essere con noi nella battaglia contro il coronavirus», perché ha tenuto a sottolineare: «In un paese democratico, come il nostro, non può essere una colpa dire che il virus esiste». Secondo Zaia infine «il fatto di un passagio della regione da una fascia all'altra è un fatto quasi matematico -ha spiegato- ma il vero tema oggi è la cura dei cittadini: abbiamo 520 pazienti ricoverati in terapia intensiva: 319 affetti da varie patologie e 203 Covid, noi vogliamo continuare a curare tutti i pazienti».

"Lockdown totale", i medici: le terapie intensive al collasso

L'ultimo allarme è dell'Ordine dei Medici : non c'è tempo da perdere, serve un lockdown nazionale, la situazione è fuori controllo. Il professor Walter Ricciardi , consigliere del Ministero della Salute, ospite di Che tempo che fa : "Questa è una tragedia nazionale annunciata.


 
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