Veneto, Zaia spera: «Meno contagi, la curva sta diventando piatta. In un mese saremo al 90% dei vaccinati»

Veneto, Zaia: «Meno contagi, la curva sta diventando piatta. In un mese saremo al 90% dei vaccinati»
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Lunedì 17 Gennaio 2022, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 22:10

Crollano i contagi da Covid nel Veneto, il bollettino di oggi riporta +6.381 in 24 ore, che tuttavia - come ogni lunedì - risente della ridotta attività di tracciamento nel giorno festivo, solo 50.302 i tamponi, rispetto alle medie di 120-140.000. E il governatore Luca Zaia crede che la "curva"  abbia buone possibiklità di restare piatta. 

Alto ancora il numero dei decessi, 28, per un totale di 12.753 vittime.

Il dato complessivo dei positivi da inizio pandemia è invece di 887.888. Crescono i ricoveri ospedalieri, 1.766 (+31) in area medica, e quelli in terapia intensiva, 205 (+7). Le persone attualmente positive sono 256.274 (+ 3.332).

«Per metà febbraio in Veneto raggiungeremo il 90% dei vaccinati. Funzionano gli open day del fine settimana e continueremo a farli. Abbiamo molti genitori che si fanno la prima dose insieme ai figli». Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, in conferenza stampa.

«E' innegabile che da qualche giorno, tocchiamo ferro, sembra ci sia una fase di plateau, che la curva si sia raffreddata e appiattita, nel trend regionale e delle Ulss», dice ancora Zaia. «Questa settimana - ha proseguito - è quella cruciale, di certo. Abbiamo il dato negativo di 200 persone in terapia intensiva, ma d'altra parte ormai da una decina giorni siamo lì intorno. E' chiaro che il vaccino ha fatto il suo lavoro. A oggi possiamo dire che abbiamo 'scontato' i bagordi e le feste di Natale; nella contabilità sanitaria il paziente che entra adesso in ospedale non è reduce dalle festività, per questo la curva sembra si stia raffreddando. Occorre capire se questa settimana sia il giro di boa o preluda a scenari ancora non 'raffreddati'», secondo quanto ha riferito Zaia, in Veneto l'occupazione in area medica è del 25%, quella delle intensive al 20%, l'indice Rt è dell'1,31, e l'incidenza di 2.400 casi su 100 mila.

Tanti asintomaci

«La mole di asintomatici ci induce a fare delle riflessioni che prima sarebbe stato poco scientifico affrontare», riprende Zaia a proposito del dibattito su quarantene e trattamento degli asintomatici. «Sappiamo - ha precisato Zaia - che anche l'asintomatico contagia, ma sappiamo anche, e ci sono studi, che molti sono non contagiosi. Abbiamo fatto proposte per la modifica della definizione di 'caso', come dice l'Ecdc, per l'utilizzo dei fai-da-te, avendo più fiducia nei cittadini, e quella dei tamponi a fine quarantena, da fare in farmacia o dal dottore, per la modifica del colore delle zone».

«Siamo ancora preoccupati - ha aggiunto Zaia -, non stiamo abbassando la guardia, ma siamo sul crinale. Bisognerà capire se dopo c'è il precipizio o la terra salda. Penso che non possiamo far restare a casa mezzo Veneto, il mio pensiero - ha concluso - va alle imprese che sono in grande difficoltà»

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