Covid, tolleranza zero sugli assembramenti: la polizia interverrà su segnalazione

Covid, tolleranza zero sugli assembramenti: la polizia interverrà su segnalazione
di Cristiana Mangani
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Mercoledì 7 Ottobre 2020, 07:27

I contagi tornano a salire e con questi, oltre al senso di responsabilità dei cittadini che deve essere prioritario, ripartiranno anche i controlli più serrati. In attesa del Dpcm che dovrà chiarire le nuove regole, si cerca di capire fino a che punto le forze dell'ordine potranno intervenire per sanzionare le persone. Ieri la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha annunciato una grossa stretta. «Le sanzioni sono pesanti ma non più di prima - ha spiegato - Un paese che mette delle regole deve avere i controlli necessari. C'è anche la possibilità di riportare in campo l'esercito e si rischiano sanzioni da 400 a 3 mila euro».

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Il Viminale, però, sebbene non abbia mai smesso di monitorare le situazioni a rischio, ribadisce il ruolo che dovranno avere polizia, carabinieri e guardia di finanza. Un paio di giorni fa il capo di gabinetto del ministero dell'Interno, Bruno Frattasi, ha inviato una circolare ai prefetti proprio in vista delle possibili restrizioni.
LA CIRCOLARE
«Il contenimento della diffusione del Covid-19 - ha scritto - continua a richiedere un notevole impegno operativo che andrà condotto in stretta sinergia con tutti gli attori del sistema pubblico, statale, regionale e locale. E le attività di controllo disposte nell'ambito degli ordinari servizi di prevenzione generale dovranno corrispondere, soprattutto nei contesti territoriali più interessati alla diffusione del contagio, anche all'esigenza di garantire il rigoroso rispetto delle prescrizioni contenute nelle ordinanze regionali e locali. Resta inteso - ha aggiunto - che, nella stessa ottica, potranno essere valutate, in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ulteriori e mirate attività di controllo, sulla base delle concrete situazioni riscontrate in ambito territoriale».

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Insomma, la polizia sarà al fianco dei Vigili urbani e dei militari di strade sicure, ma difficilmente un agente si metterà a inseguire qualcuno che cammina senza indossare la mascherina. È pure vero che se durante i pattuglioni di controllo della movida, dovessero riscontrare troppi assembramenti e troppe persone senza dispositivi di protezione, scatterà l'intervento e l'eventuale sanzione.
LE CERIMONIE
Diversa la questione quando a dover essere monitorati saranno i matrimoni, i funerali, le feste private. Finché i dati rimarranno relativamente contenuti, le attenzioni e il rigore saranno affidati ai gestori dei locali e dei vari luoghi dove potrebbero verificarsi assembramenti, così come al senso di responsabilità delle persone. Mentre un discorso diverso continuerà a essere quello legato alle feste private: nessuna forza di polizia potrà mai monitorarle. Il tema era già stato posto durante il lockdown e nei mesi successivi. E anche ora, ci si aspetta partecipazione da parte dei vicini, dei condomini, di chiunque veda nel suo palazzo affollamenti eccessivi e decida di chiedere un intervento delle forze dell'ordine. Una sorta di delazione che però avrebbe un buon fine: quello di evitare che ogni violazione delle regole porti a una maggiore diffusione dell'epidemia.

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«La stragrande maggioranza dei contagi avviene in relazioni amicali- ha ribadito il ministro della Salute Roberto Speranza - I distanziamenti e il rispetto del divieto di assembramento vanno resi più esecutivi possibili in questi mesi di ripresa. Aumenteremo i livelli di controllo, perché gli assembramenti sono un rischio reale che non possiamo permetterci».
 

 

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