Covid, Puglia oggi 1434 positivi e 39 morti Lopalco: «Si rischia il blocco degli ospedali»

Puglia: oggi 1434 positivi e 39 morti
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Giovedì 12 Novembre 2020, 16:38 - Ultimo aggiornamento: 17:49

Oggi 12 novembre in Puglia sono stati registrati 8.936 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.434 casi positivi: 679 in provincia di Bari, 54 in provincia di Brindisi, 150 nella provincia BAT, 232 in provincia di Foggia, 121 in provincia di Lecce, 183 in provincia di Taranto, 15 residenti fuori regione. Sono stati registrati 39 decessi. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 631.030 test, 8.252 sono i pazienti guariti e 21.255 sono i casi attualmente positivi. Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 30.442, così suddivisi: 12.317 nella Provincia di Bari; 3.257 nella Provincia di Bat; 2.122 nella Provincia di Brindisi; 7.127 nella Provincia di Foggia; 2.243 nella Provincia di Lecce; 3.146 nella Provincia di Taranto; 229 attribuiti a residenti fuori regione.

«Il Covid blocca il sistema sanitario: oggi abbiamo oltre 1200 persone ricoverate e 140 in terapia intensiva. Se non blocchiamo il contagio e raddoppiano i numeri avremo 300 persone in terapia intensiva, significa che per poter gestire i pazienti Covid dovremo bloccare le sale operatorie». Lo ha detto il professore Pierluigi Lopalco, assessore in pectore alla Sanità della Regione Puglia, sottolineando che «c'è un limite dato dal numero di anestesisti, che non ce ne sono» e «in 6 mesi non se ne formano».

Al «di fuori di quel limite dobbiamo bloccare l'attività ospedaliera».

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Lopalco ne ha parlato su Facebook durante un confronto con Franco Busto, segretario generale Uil Puglia. Bloccare l'attività negli ospedali, ha sottolineato l'assessore, «vuol dire far progredire altre patologie». E per quanto riguarda i tempi necessari per la formazione, Lopalco ha detto che questo «vale per i rianimatori ma anche per altre figure professionali».

«Bisogna rallentare la circolazione del coronavirus - ha ribadito - per evitare l'impatto su sistema sanitario e quindi sulla salute generale. Se non c'è la salute non c'è nemmeno l'economia. È tutto connesso». «Questo virus - ha continuato - purtroppo ha già portato via tante persone, tanti genitori, tanti nonni ma anche persone più giovani. Già troppe vittime». «Il problema, però - ha concluso - è che purtroppo questo non è l'unico impatto della malattia, il problema della pandemia non è soltanto il danno diretto ma ha anche altre conseguenze».

«La pandemia ha mostrato che le Regioni del Sud hanno meno personale e meno posti letto rispetto alle Regioni del Nord». «Speriamo - ha aggiunto - che si possano rivedere le piante organiche e rivedere il numero di posti letto alla fine della pandemia».

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