Covid, il sindaco di Napoli De Magistris: «Il virus è fuori controllo non si riesce a stare dietro ai contatti dei positivi»

Covid, il sindaco di Napoli De Magistris: «Il virus è fuori controllo non si riesce a stare dietro ai contatti dei positivi»
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Venerdì 9 Ottobre 2020, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 10:14

Il Covid non ha mai smesso di preoccupare, ma i numeri degli ultimi giorni, specialmente in Campania, impongono un'attenzione particolare. Sull'argomento è interventuo a Mattino 5 il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, manifestando più di qualche timore: «Il virus è fuori controllo, non si riesce più a stare dietro ai contatti diretti di un positivo. C'è un'autodisciplina delle persone sugli isolamenti domiciliari, la gente avvisa gli altri di essere positiva e di mettersi in quarantena».

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Quindi un riferimento all'attività del Governo: «Dopo otto mesi, ad essere sincero - prosegue il primo cittadino - la prova di chi ha la responsabilità politica della sanità pubblica comincia a scricchiolare.

Mi aspettavo altro e non queste file chilometriche fuori dagli ospedali».

 

De Magistris esprime il suo punto di vista, in maniera piuttosto chiara e severa: «Si tratta di un fallimento politico della sanità, a febbraio abbiamo dovuto smantellare un sistema. Avevamo 300 posti letto in terapia intensiva su un territorio da sei milioni e mezzo di abitanti. Ora siamo a cinquecento. Bisogna arginare la diffusione del coronavirus attraverso una serie di misure, ma la chiusura dei locali alle 23 non è la soluzione».

Quindi fa una netta distinzione: «Chi vuole andare a mangiare lo farà tra le 21 e le 23, non c'entra nulla con la movida. I luoghi di movida sono pochissimi rispetto alla ristorazione. Nell'affrontare l'argomento c'è molta approssimazione e un uso a scopo politico del Covid».

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Scendendo nel particolare: «Quando diventa evidente che non si sono riusciti a migliorare la sanità pubblica, le rete territoriale di base, la medicina dei territori, gli ambulatori, i tamponi e i test rapidi e i sierologici - ha detto - si individuano, con linguaggio anche muscolare, i responsabili del contagio nel ragazzo fuori dalla scuola o nel commerciante di turno. Si dovrebbe, invece, incentivare lo smart working o intervenire in modo efficace dove gli assembramenti sono reali con maggiori controlli».

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