Covid, i veri numeri della pandemia: 6,9 milioni di morti nel mondo, 175 mila (e non 122 mila) in Italia

Covid, i veri numeri della pandemia: 6,9 milioni di morti nel mondo, 175 mila (e non 122 mila) in Italia
di Claudia Guasco
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Lunedì 10 Maggio 2021, 11:40 - Ultimo aggiornamento: 11:43

La pandemia da Covid, secondo il contatore ufficiale, ha ucciso a oggi 3 milioni e 290 mila persone in tutto il mondo. Ma in realtà sarebbero più del doppio. «Il Covid-19 ha provocato 6,9 milioni di morti nel mondo, più del doppio delle cifre ufficiali. In Italia, i decessi totali sarebbero 175.832 e non 122 mila». Sono i numeri del report stilato dall’Institute for health metrics and evaluation (Ihme) di Seattle, un istituto indipendente di ricerca, con base alla University of Washington School of Medicine. «L’analisi sta a dimostrare non solo quanto sia stato difficile durante la pandemia tenere traccia con precisione delle morti. E inoltre se valutiamo il tasso di mortalità totale, penso che possiamo vedere quanto l’impatto del virus sia stato maggiore e quanto potrebbe esserlo in futuro», afferma il dottor Christopher Murray, direttore dell’Ihme.

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CRISI SANITARIA

Secondo l’analisi, i morti per Covid sarebbero sottostimati in maniera rilevante in tutti i Paesi.

Gli Stati Uniti, ad esempio, in base al report avrebbero 905.000 vittime e non circa 580.000, come riferiscono i documenti ufficiali. Nel rapporto si specifica che vengono considerati solo i decessi «causati direttamente dal virus Sars-CoV-2» e non quelli provocati dai gravissimi problemi accusati dai sistemi sanitari in tutte le nazioni. Alla luce di ciò il numero delle vittime, aggiornato a qualche giorno fa, sarebbe già arrivato a 6,9 milioni. «La pandemia è terribile, ma questa analisi mostra che il bilancio reale è decisamente peggiore. La comprensione dei numeri effettivi dei decessi ci consente di valutare le dimensioni di questa crisi globale e offre informazioni utili ai governanti che devono elaborare piani di ripresa», spiega il professor Murray.

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USA E INDIA

I ricercatori hanno applicato lo stesso metodo che utilizzano per compilare periodicamente il Global burden of disease, «l’atlante» delle malattie nel mondo, basato sul confronto tra le morti attese in un anno normale e quelle denunciate dai singoli Stati durante la pandemia. L’eccesso di mortalità risultante è stato poi rielaborato con dei modelli matematici per sottrarre le morti indirettamente dovute al Covid, come quelle causate da altre malattie non curate per le difficoltà di accesso ai servizi. Dalla stima è emerso che il Paese con più decessi dovuti strettamente al virus sono gli Usa, con 905 mila vittime invece di 574 mila, seguiti dall’India, dove il peso sarebbe addirittura quasi triplo rispetto a quello denunciato, 654 mila contro 221 mila. Molte morti per Covid, spiegano gli autori, non vengono riportate perché i Paesi registrano solo quelle in ospedale, o con una diagnosi confermata, e questo crea difficoltà soprattutto dove c’è uno scarso accesso ai servizi sanitari. «Molti Paesi fanno uno sforzo eccezionale per misurare il peso della pandemia - spiega sottolinea Murray - ma la nostra analisi mostra quanto sia difficile tracciare accuratamente una infezione nuova e che si diffonde rapidamente». I modelli utilizzati, secondo l’Ime, consentirebbero di valutare il reale impatto della pandemia nei venti Paesi più colpiti. In Messico i decessi sarebbero a quota 617.127 e non attorno ai 215-220.000. Brasile (595.903) e Russia (593.610) sfiorerebbero i 600.000 morti. Il Regno Unito supererebbe i 200.000 morti (209.661), con oltre 50.000 vittime in più rispetto al bilancio ufficiale. Incremento analogo, secondo il report, anche per l’Italia, con 175.832 vittime e non 122 mila.

BILANCIO SOTTOSTIMATO

Lo studio ha calcolato la mortalità in eccesso sulla base di una varietà di fonti, comprese statistiche ufficiali e studi internazionali. Quindi ha esaminato altri fattori di mortalità influenzati dal coronavirus: un surplus di decessi  è stato provocato da un aumento di overdose da oppioidi o da una scarsa assistenza sanitaria nonostante un insolito calo di mortalità da influenza invernale. I ricercatori hanno così concluso che i decessi extra non direttamente causati dal virus sono stati effettivamente compensati dalle altre riduzioni dei tassi di mortalità, attribuendo il netto di tutte le morti in eccesso al Covid. Secondo i ricercatori i rapporti ufficiali stanno sottostimando il bilancio reale. Alcuni Paesi infatti segnalano solo i decessi che si verificano negli ospedali o solo quando viene confermata l’infezione dei pazienti.

LE PREVISIONI

Un comportamento dettato dall’mergenza. «Abbiamo visto che quando i sistemi sanitari vengono colpiti duramente da individui contagiati dal Covid, comprensibilmente si dedichino a cercare di prendersi cura di questi pazienti», ha detto Murray. Il modello statistico utilizzato dal team dell’Institute for health metrics and evaluation è stato però criticato da un parte della comunità scientifica. «Penso che il messaggio generale dell’Istituto sia probabilmente valido, ma i numeri assoluti lo sono meno per molte ragioni», ha detto William Hanage, epidemiologo della Harvard University. Ma Questi numeri tuttavia possono servire, secondo l’istituto, per capire meglio l’impatto del Covid-19 in tutto il mondo con l’obiettivo di poter distribuire correttamente risorse aggiuntive e vaccini. Le previsioni formulate dal team dell’Istituto di Washington sono preoccupanti: stima 2,5 milioni di morti in più in tutto il mondo tra oggi e il primo settembre. Sul calcolo pesa soprattutto l’incidenza della situazione in India. Negli Stati Uniti, secondo i ricercatori americani, moriranno 44.000 persone di Covid-19 entro settembre.

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