Covid, nel Lazio azzerata la mortalità in eccesso. La regione non rischia di passare in giallo

Il gruppo di ricerca: i risultati favoriti dalla campagna vaccinale, ruolo chiave per le dosi

Covid, studio Lumsa sul Lazio: azzerata la mortalità in eccesso, nessun rischio di passare in giallo
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Martedì 9 Novembre 2021, 14:11

Il Covid rialza la testa, ma almeno per il momento il Lazio non rischia la zona gialla: non c’è più una mortalità in eccesso causata dal coronavirus e i contagi sono per lo più legati a focolai ben circoscritti. È questo l'esito di uno studio condotto da StatGroup19, gruppo inter accademico di studi statistici sulla pandemia da Covid 19. La comunicazione dei risultati arriva dal professor Antonello Maruotti, ordinario di Statistica dell’Università Lumsa e cofondatore del gruppo. La ricerca è stata condotta valutando l’andamento della mortalità sui dati forniti dall’Istat. Per Maruotti, “nel Lazio l'eccesso di mortalità stimato nei primi quattro mesi del 2021 era pari al 10,1%, da maggio si è praticamente azzerato".

Il modello statistico e le differenze per classi di età

L'analisi dei dati, impostata seguendo una stratificazione per classi di età, il modello statistico ha evidenziato i seguenti risultati:

  • per la classe 65-74 anni, un eccesso di mortalità pari al 18.5% nei primi quattro mesi dell’anno successivamente azzerato nel periodo tra maggio ed agosto;
  • per la classe 75-84 anni, a fronte di un dato del 9,8% nel periodo gennaio-aprile, nel quadrimestre successivo non si è stimato un eccesso di mortalità significativo;
  • per gli over 85 e gli under 15 non si è registrato un eccesso di mortalità statisticamente significativo per tutto il periodo;
  • per la categoria 15-64 si è passati da un eccesso di mortalità stimato al 12,3% nel primo quadrimestre ad un dato statisticamente non significativo nei mesi successivi.

Il ruolo della vaccinazione

"Questo scenario - prosegue il professor Maruotti -, oltre che in piccola parte dal cosiddetto effetto harvesting, sembra essere stato favorito dalle tempistiche della campagna vaccinale che, privilegiando gli over 85 e solo a seguire le altri classi di età, pare aver giocato un ruolo chiave nella riduzione del dato della mortalità in eccesso, che da maggio si è azzerato o ridotto a valori talmente bassi da non essere rilevanti statisticamente”.

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